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Volkswagen darà 1.100 euro a 60mila italiani come risarcimenti per il Dieselgate

Risarcimenti dieselgate: 1.100 euro a testa per 60mila italiani
Foto di Julian Hochgesang su Unsplash

Un portale online dedicato gestirà le domande di risarcimento per il Dieselgate

Volkswagen accetta l’accordo: darà a 60mila cittadini italiani fino a 1.100 euro a testa per chiudere il contenzioso sulle emissioni delle auto diesel iniziato 9 anni fa. La class action promossa da Altroconsumo per ottenere i risarcimenti legati allo scandalo Dieselgate non finirà quindi in Cassazione. Il marchio tedesco metterà a disposizione fino a 50 milioni di euro.

Cioè più del doppio di quanto la Corte d’appello di Venezia l’aveva condannata a pagare in secondo grado di giudizio, per un equivalente di circa 600 euro a testa. “Volkswagen aveva distribuito anche in Italia automobili con motorizzazione a gasolio EA 189 munite di un software per il controllo delle emissioni nella fase di omologazione del veicolo, di cui poi è stata ordinata la rimozione da parte delle competenti autorità di omologazione”, ricostruisce l’organizzazione per la difesa dei consumatori. “Per questo motivo Volkswagen era finita sotto la lente dell’Antitrust che nel 2016 ha deciso di aprire un’istruttoria (alla quale ha partecipato anche Altroconsumo) per pratica commerciale scorretta”.

Risarcimenti Dieselgate, come ottenerli?

Il patto raggiunto il 15 maggio riguarda i consumatori che tra il 2009 e il 2015 avevano acquistato uno dei veicoli coinvolti nello scandalo Dieselgate, cioè Volkswagen, Audi, Škoda e SEAT equipaggiati con motore diesel EA 189. Con importi variabili. Chi ha comprato un’auto nuova e ne era proprietario fino al 26 settembre 2015 è previsto un risarcimento per il Dieselgate di 1.100 euro. Chi ha comprato un’auto usata o una nuova rivenduta prima di quella data, l’importo del risarcimento è invece di 550 euro. Questo nei casi in cui il veicolo ha un unico intestatario. Per più co-intestatari le cifre variano da 383 a 700 euro a testa.

Il rimborso non sarà automatico: i richiedenti dovranno accettare esplicitamente l’accordo. Di questo procedimento se ne farà carico Altroconsumo con un apposito portale per gestire le domande che sarà operativo da dicembre di quest’anno.

Volkswagen era già stata condannata nel 2020 in via definitiva dalla Corte europea di Giustizia. La sentenza riconosceva l’illegalità di installare sui veicoli dei dispositivi che falsano sistematicamente i livelli di emissioni durante i test per l’omologazione.

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