Sostanze chimiche negli imballaggi alimentari. Quanto ne sappiamo?
(Rinnovabili.it) – Un gruppo internazionale di scienziati ha preso in esame una vasta gamma di studi ed è giunto alla conclusione che negli imballaggi alimentari sono presenti più di 3.000 sostanze chimiche potenzialmente pericolose.
Il team ha analizzato più di 1.200 studi scientifici. I ricercatori hanno messo a confronto dati e pareri circa la presenza di sostanze chimiche in un’ampia varietà di prodotti. Molti dei testi analizzati mettono in guardia circa il fatto che consumiamo queste sostanze, che hanno impatti a lungo termine, di cui si sa veramente poco.
Sono oltre 3.000 le sostanze, potenzialmente nocive, che hanno trovato. Sono presenti in gran parte in prodotti di uso quotidiano senza che ne sappiamo nulla o che nessuno ci avverta. Possiamo trovare queste sostanze negli imballaggi alimentari o in altri materiali collegati comunque all’alimentazione. Almeno di due terzi di queste non si è mai saputo fossero a contatto con il nostro cibo.
Lo studio
Il rapporto è stato pubblicato giovedì 19 maggio dal Food Packaging Forum, un’organizzazione no-profit svizzera, sulla rivista Critical Reviews in Food Science and Nutrition.
Il documento mette in guardia circa la presenza di sostanze chimiche in una gran quantità di prodotti: non solo negli imballaggi alimentari ma anche, ad esempio, nelle attrezzature per la lavorazione o nelle stoviglie. Anche i contenitori riutilizzabili per alimenti, scelta spesso ritenuta ecologica, contengono agenti potenzialmente pericolosi.
Non è chiaro se i produttori siano consapevoli della presenza di queste sostanze e dei potenziali impatti, mentre è però certo che queste sostanze, entrando nella catena alimentare, siano entrate nei corpi umani.
Occorre approfondire le indagini circa queste sostanze
Attualmente esiste un database delle sostanze chimiche a contatto con gli alimenti o con gli imballaggi e altri prodotti a essi connessi, e conta più di 12.000 voci, anche se almeno due terzi di quelle adesso reperite non vi figurano.
Si tratta dunque, in gran parte, di una presenza di cui non si è a conoscenza. Proprio a partire da queste valutazioni il Food Packaging Forum ha ideato una banca dati sui prodotti presenti in imballaggi, attrezzature e materiali alimentari.
Molti dei prodotti trovati non sono infatti ancora stati studiati, per cui non è chiaro nemmeno il loro impatto sulla salute umana. Proprio su questo dato lo studio insiste particolarmente, sottolineando come, visto che non eravamo a conoscenza nemmeno della loro presenza, c’è bisogno urgente di approfondire le indagini e rivolgerle anche alla loro potenziale nocività.