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Rifiuti, nei parchi in città se ne trovano 6 ogni metro quadro

L’indagine di Legambiente ‘Park litter’ in 48 parchi, in 27 centri urbani. I prodotti più recuperati sono quelli usa-e-getta e gli imballaggi. Al primo posto i mozziconi di sigarette, seguiti da carta, e plastica. Al via il 24 settembre la 29esima edizione della campagna ‘Puliamo il mondo’

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(Rinnovabili.it) – Oltre 32mila rifiuti raccolti e catalogati nei 53 transetti eseguiti in 48 parchi urbani di 27 città. Per un risultato che parla di circa 6 rifiuti ogni metro quadrato monitorato. Questi i dati della nuova indagine ‘Park litter’ di Legambiente presentata in occasione dell’avvio della 29esima edizione di ‘Puliamo il mondo’, la campagna di volontariato ambientale che coinvolge migliaia di giovani in tutta Italia per ripulire strade, piazze, parchi, spiagge e sponde dei fiumi. In base ai risultati, “la maggior parte dei rifiuti rinvenuti può essere riconducibile a due categorie specifiche che sono i prodotti ‘usa e getta’ (piatti, posate e bicchieri di plastica ma anche cannucce, contenitori per cibo e fazzoletti) e gli imballaggi”.

Da Catanzaro a Milano, da Napoli a Perugia, da Roma a Torino – si rileva – i mozziconi di sigarette rappresentano il 27% dei rifiuti raccolti, seguiti da frammenti di carta pari al 23% del totale, pezzi non identificabili di plastica (6,6%), materiale da costruzione (tegole, mattoni) 6,3%, bottiglie di vetro e pezzi di bottiglie (4%), tappi di bottiglia o di barattoli/linguette di lattine (4%). I cestini per la raccolta dei rifiuti sono presenti in 46 dei 53 transetti tenuti sotto controllo: “soltanto nel 30% dei casi sono predisposti per la differenziazione dei rifiuti secondo materiali”.

Dal momento che una delle maggiori cause della dispersione dei rifiuti nell’ambiente è il vento, nel monitoraggio viene specificato che solo in 18 transetti su 53 (39%) è presente il coperchio utile a prevenire la dispersione di materiale. Nel questionario dell’indagine, la presenza di tombini e canali di scolo è stata rilevata in 37 dei 53 transetti monitorati (70%); un parametro tenuto in considerazione perché – viene spiegato – “studi a livello mondiale hanno stabilito che uno dei principali vettori di rifiuti in ambiente marino sono proprio i canali e i corsi d’acqua spesso collegati con la rete fognaria urbana, e la principale fonte dei rifiuti è la cattiva gestione di quelli di origine urbana”. Nel 47% dei transetti (25 su 53) sono state notate zone di accumulo, per lo più sotto o nelle vicinanze di panchine.

Inoltre, in occasione dello sciopero globale per il clima dei giovani, Legambiente ha presentato la 29esima edizione della campagna di ‘Puliamo il mondo’: l’appuntamento in cui – quest’anno in programma il 24, il 25, e il 26 settembre – volontari ambientali in tutta Italia e cittadini coinvolti in prima persona si riuniscono con l’obiettivo di ripulire strade, piazze, parchi, spiagge, e fiumi dai rifiuti abbandonati. Quest’anno si aggiunge un ‘no’ netto “a ogni forma di pregiudizio, barriera e violenza”.

“Il motore che muove ‘Puliamo il mondo’ – dichiara Stefano Ciafani, presidente di Legambiente – è quello dell’impegno collettivo che non conosce barriere, pregiudizi, colore delle pelle, e che vede nei giovani la sua grande forza. Da 29 anni siamo in prima linea con una campagna che neanche la pandemia è riuscita a fermare. Servono però anche azioni e politiche ambientali più concrete, perché come abbiamo sottolineato più volte insieme ai tanti giovani che oggi protestano nelle piazza di tutto il mondo, le chiacchiere stanno a zero, le emissioni ancora no”. Nella tre giorni di ‘Puliamo il mondo’ saranno mobilitati migliaia di volontari, giovani e studenti, ma anche amministrazioni comunali, realtà aziendali e 39 associazioni che si occupano di ambiente, salute, migranti, comunità straniere, richiedenti asilo politico, detenuti, disabilità, salute mentale, discriminazione basata sull’orientamento sessuale e integrazione e giustizia sociale.