Si è concluso al Politecnico di Torino il progetto europeo Fabric con test e studi di fattibilità di una tecnologia con grandi potenzialità di sviluppo per l’auto elettrica
Il progetto è partito dalla range anxiety, la paura di rimanere “a secco” di batterie a bordo delle proprie auto elettriche
(Rinnovabili.it) – Un sistema che darebbe un grande contributo allo sviluppo delle auto elettriche, permettendo di eliminare completamente la necessità di fare soste per ricaricare il veicolo e di ridurre la capacità delle batterie installate a bordo veicolo. Il progetto è il risultato finale di Fabric – (Feasibility analysis and development of on-road charging solutions for future electric vehicles) finanziato dal VII Programma Quadro e coordinato dall’Institute of Communication and Computer Systems ICCS di Atene.
Il lavoro di ricerca sulle batterie è stato portato avanti da un consorzio di 25 partner di 9 Paesi europei tra cui il Dipartimento Energia del Politecnico di Torino e si è appena concluso con test e studi di fattibilità di diverso tipo. Si è partiti cercando di tamponare uno degli elementi che più limita la diffusione dei veicoli elettrici ovvero la range anxiety, la paura di rimanere “a secco” di batterie. Se le infrastrutture di ricarica oggi non abbondano, è anche vero che, una volta trovata una colonnina dove ricaricare le batterie, il veicolo deve stare fermo e collegato alla stazione di ricarica per un tempo piuttosto lungo. Nell’arco di un viaggio, poi, le soste lungo il tragitto sono numerose, rendendo il viaggio poco confortevole. Ecco allora una soluzione sviluppata dal Politecnico all’interno del progetto Fabric: le auto potrebbero ricaricarsi mentre viaggiano su autostrade attrezzate con appositi sistemi che consentono la ricarica wireless delle batterie mentre il veicolo è in movimento.
Il sistema consentirebbe anche di ridurre in prospettiva volume e capacità delle batterie. Il prototipo si basa su una tecnologia detta inductive power trasfer (IPT). “Questi sistemi funzionano grazie alla trasmissione induttiva di energia elettrica tramite l’utilizzo di induttori risonanti, che funzionano grazie ad un principio molto simile a quello che ci permette di cucinare sulle piastre a induzione – è spiegato in una nota del progetto Fabric -Tale tecnologia non richiede quindi alcun contatto elettrico, introducendo numerosi vantaggi in termini di sicurezza e semplicità di utilizzo, con una notevole riduzione delle necessità di manutenzione, ma soprattutto l’eliminazione di installazioni esterne come le colonnine di ricarica, che sono spesso soggette a incidenti o atti vandalici”.