Quasi metà degli illeciti registrati da forze dell’ordine e capitanerie di porto l’anno scorso riguardano il ciclo del cemento. In crescita anche i reati legati a rifiuti, pesca illegale, inquinamento
Nel 2023, i reati ambientali in Italia sono stati 1 ogni 119 metri di costa
Otto virgola quattro. È il numero dei reati ambientali registrati in Italia nel 2023 per ogni singolo chilometro di costa. In pratica, un illecito ogni 119 metri. Una “aggressione criminale” alle coste e ai mari del Belpaese che segna un livello da “codice rosso”. Perché la traiettoria segna un’impennata: quasi +30% rispetto all’anno prima.
Sono 22.956 i reati ambientali accertati dalle forze dell’ordine e dalle Capitanerie di porto, +29,7% rispetto al 2022. Lo riporta Legambiente nel consueto rapporto “Mare Monstrum” dedicato agli illeciti che riguardano coste e mari della penisola.
Tutte le voci considerate dall’associazione del Cigno Verde sono in crescita. Ciclo illegale del cemento: 10.257 reati, +11,2% rispetto al 2022. Ciclo illegale dei rifiuti e mare inquinato: sfiora il +60%, anche se con un volume di illeciti poco oltre i 6mila. Cresce anche la pesca illegale con 4.268 illeciti di rilevanza penale, +11,3%. In aumento anche le violazioni minori, come quella delle normative che regolano la nautica da diporto: 2.059 illeciti penali accertati nel 2023, + 230% rispetto al 2022. Poco più di un reato su due (il 50,3%) si concentra nelle 4 regioni a tradizionale presenza mafiosa, Campania, Sicilia, Puglia e Calabria.
Le priorità per cambiare rotta? Secondo Legambiente il punto principale è una seria lotta all’abusivismo edilizio. Basata sul velocizzare l’abbattimento degli immobili abusivi. Anche con finanziamenti a favore dei Comuni che eseguono le ordinanze di demolizione. Poi lotta alla maladepurazione. Investendo su realizzazione e adeguamento dei sistemi fognari e di depurazione. Migliorando la gestione dei reflui. Rifiuti e pesca illegale sono gli altri ambiti dove l’Italia, anche adeguandosi in modo più aderente alle direttive UE e aumentando l’efficacia del sistema sanzionatorio, dovrebbe concentrare le sue energie contro i reati ambientali.