(Rinnovabili.it) – Dodici raffinerie hanno emesso benzene con valori al di sopra delle soglie limite imposte dal Governo americano. Questi i risultati di un nuovo report sugli impianti di lavorazione del petrolio negli Stati Uniti, elaborato da Environmental Integrity Project, un’organizzazione ambientale senza scopo di lucro. I siti analizzati si trovano in Texas, Louisiana, Pennsylvania, Indiana e Isole Vergini americane.
Il benzene è una sostanza altamente tossica, cancerogena ed estremamente volatile se esposta all’aria. E livelli superiori a 0,13 microgrammi per metro cubo possono comportare seri rischi per la salute. Alcuni dei 129 siti valutati superavano addirittura la media di 9 microgrammi per metro cubo. Nel complesso 118 mostravano una concentrazione di benzene oltre le soglie limite. Le emissioni derivano da perdite dovute a difetti strutturali come valvole, serbatoi, pompe danneggiati. Si tratta, in ogni caso, di tare difficili da rilevare.
“Se non riusciranno a portare il benzene al di sotto del livello di azione, anno dopo anno, avremo davvero bisogno di un intervento dell’EPA“, ha detto Eric Schaeffer, direttore esecutivo di Environmental Integrity Project.
Tra le raffinerie incriminate, il più grave caso di diffusione di benzene si è avuto in Texas. Qui l’impianto di Galveston Bay, gestito da Marathon Petroleum, a Texas City, ha avuto i più alti livelli medi netti per tutto il 2021. Nell’area di prossimità del sito vivono 37.000 persone.
“Questa analisi fornisce informazioni importanti sul perché l’area di Houston è un hotspot del cancro industriale“, ha detto Leticia Gutierrez del gruppo di advocacy Air Alliance Houston. “Le persone che vivono vicino a queste strutture hanno una maggiore [esposizione] al rischio di cancro nel corso della vita rispetto a qualsiasi altra parte dello stato, ma le agenzie di regolamentazione responsabili per la protezione di noi continuano ad approvare i permessi per queste strutture”.