Secondo le autorità olandesi, la radioattività potrebbe dipendere da una fonte russa
(Rinnovabili.it) – Nel nord Europa sono stati recentemente rilevati dei livelli leggermente elevati di radioattività. Sebbene secondo l’Agenzia internazionale per l’energia atomica (AIEA) delle Nazioni Unite non rappresentino un rischio per la salute umana o per l’ambiente, non è ancora chiaro quale sia la causa.
Gli osservatori finlandesi, norvegesi e svedesi per la sicurezza nucleare hanno dichiarato la scorsa settimana di aver individuato piccole quantità di isotopi radioattivi in alcune parti della Finlandia, della Scandinavia meridionale e dell’Artico. Il direttore dall’AIEA, Rafael Grossi, ha dichiarato questo lunedì che “i livelli di radioattività segnalati all’AIEA sono molto bassi e non comportano rischi“.
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L’Agenzia ONU, con sede a Vienna, ha contattato i paesi europei per chiedere informazioni sull’attività radioattiva. In 29 hanno risposto volontariamente, dichiarando però che sul loro territorio non era successo nulla di anomalo che potesse aver causato una tale concentrazione di isotopi nell’aria. Anche alcuni paesi non europei hanno riportato risultati simili. La Russia, tuttavia, non era nell’elenco dei paesi che hanno aderito ai controlli svolti dell’AIEA.
L’Istituto Nazionale olandese per la Sanità Pubblica e l’Ambiente ha dichiarato che gli isotopi potrebbero provenire da una fonte russa e “potrebbero indicare danni a un elemento di combustibile in una centrale nucleare“. L’operatore di energia nucleare statale della Russia, JCS, ha però affermato che le due centrali nucleari della Russia nordoccidentale (Smolensk e Kursk) non hanno segnalato problemi.
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“Mi aspetto che più Stati ci forniscano informazioni e dati pertinenti, così da poter continuare ad informare i cittadini”, ha affermato Grossi. L’Autorità svedese per la Sicurezza ha dichiarato che l’Istituto di ricerca sulla difesa del paese ha misurato i livelli di cesio-134, cesio-137 e rutenio-103 in una stazione di Stoccolma dal 22 al 23 giugno. I livelli di radioattività erano simili a quelli registrati dalle radiazioni finlandesi e norvegesi.