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Qualità dell’aria, nessuna città italiana rispetta i limiti Oms

Secondo l’edizione autunnale del rapporto Mal’aria 2022 di Legambiente, l’Italia rischia “nuove procedure d’infrazione e multe miliardarie”: entro fine anno è attesa la nuova direttiva UE sulla qualità dell’aria con soglie armonizzate a quelle dell’Organizzazione mondiale della sanità

Qualità dell’aria: Mal’aria 2022 boccia tutta l’Italia
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Milano sfora di 3 volte le soglie Oms per la qualità dell’aria rispetto ai PM2.5

(Rinnovabili.it) – Nei primi 10 mesi del 2022 nessuna città italiana della campagna Clean Cities ha rispettato i livelli di qualità dell’aria consigliati dall’Oms per PM10, PM2.5 e NOx. Un quadro “preoccupante” secondo Legambiente, che analizza i dati sull’inquinamento nell’edizione autunnale del dossier Mal’aria 2022: è proprio agli standard dell’Organizzazione mondiale della sanità che si adeguerà la nuova Direttiva europea sulla qualità dell’aria, che è in corso di revisione entro quest’anno. L’Italia quindi è “suscettibile a nuove procedure d’infrazione e multe miliardarie”.

Tra i bocciati per le polveri sottili PM10 troviamo Torino, Milano e Padova. La soglia attuale è lo sforamento del limite di 50 µg/m3 (come media giornaliera) per 35 giorni l’anno, ma i tre capoluoghi registrano già 69, 54 e 47 giornate fuori norma. Vicini al limite ma ancora sotto sono Parma (25), Bergamo (23), Roma (23) e Bologna (17), che hanno già consumato la metà dei giorni di sforamento.

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Se fossero in vigore i limiti dell’Oms, quanto grandi sarebbero gli sforamenti? Secondo i calcoli di Legambiente, l’eccesso di PM10 sui parametri dell’agenzia ONU arriverebbe al +122% di Milano, a pari posizione con il +121% di Torino, ma sarebbe punito anche il sud con Catania (+75%) e Bari (+53%). Peggio ancora con il PM2.5 dove si registrerebbe uno sforamento del 300% tondo nel capoluogo meneghino e del 123% a Roma. Milano la peggiore anche per NOx con un +257% sui valori Oms.

“Dopo anni di richiami nessun governo è stato in grado di mettere in atto misure credibili per sanare un problema gravissimo, che ha causato più vittime della pandemia nell’anno 2020 e 2021”, lamenta Giorgio Zampetti, direttore generale Legambiente. Quali sono le priorità d’azione per il prossimo governo? Per l’associazione bisogna mettere in campo “misure di incentivo che favoriscano la scelta del trasporto pubblico locale e altre forme di mobilità sostenibile” e, al tempo stesso, un sistema di “disincentivi all’utilizzo dell’auto privata”. In parallelo, come misure di carattere strutturale, è necessaria “un’accelerazione negli investimenti a sostegno del Traporto Pubblico Locale e delle infrastrutture, come tram e ferrovie urbane”. Per decarbonizzare i trasporti vanno seguite “le linee guida del Mims”.

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