L’attenzione alla qualità dell’aria è più alta nei paesi a medio-basso reddito
(Rinnovabili.it) – Gli impegni sul clima dimenticano la qualità dell’aria. Su oltre 180 paesi sono pochissimi gli stati che prevedono misure contro le emissioni di gas serra e altri inquinanti in grado di abbattere davvero l’inquinamento atmosferico. E l’Europa è fanalino di coda globale. Lo afferma un’analisi di Global Climate and Health Alliance (GCHA) che ha passato al setaccio i contributi nazionali volontari (NDC), i documenti programmatici non vincolanti che ogni paese deposita presso la Convenzione quadro ONU sul cambiamento climatico (UNFCCC) e in cui sono esposti i provvedimenti che si intendono prendere per contrastare la crisi climatica.
Gli NDC sono stati valutati in base alla loro attenzione a cinque categorie: impatti sulla salute, inquinamento atmosferico, settori di origine, economia e finanza e punti bonus. Per ogni categoria il voto massimo assegna 3 punti, per un totale di 15. L’Unione Europea, che presenta un unico NDC congiunto, si ferma ad appena 2 punti, mentre la media globale è di poco superiore: 3,5.
La classifica della qualità dell’aria negli NDC
In testa alla classifica si trovano paesi a medio e basso reddito con forti problemi di inquinamento. L’attenzione alla qualità dell’aria negli NDC è molto alta in Colombia e Mali, che guidano la lista con 12 punti, e in Cile, Costa d’Avorio, Nigeria, Pakistan e Togo che seguono con 10 punti. All’estremo opposto si trovano 6 paesi che hanno totalizzato zero punti. Si tratta di Arabia Saudita (che figura tra i primi dieci paesi emettitori globali per emissioni totali ed emissioni pro capite), la Corea del Nord (che ha il più alto tasso di mortalità per inquinamento atmosferico a livello globale), Bahrein (il secondo più alto tasso di mortalità per inquinamento atmosferico), Nauru, Palau e le Isole Salomone.
“I paesi ad alto reddito non riescono a cogliere i benefici collaterali dell’aria pulita e l’opportunità di massimizzare i guadagni in termini di salute derivanti dai loro impegni climatici, con un punteggio medio di 2,9/15 punti. Nel frattempo, i paesi del G20 che hanno presentato un NDC individuale (tutti tranne Germania e Italia) hanno un punteggio inferiore alla media, con una media di 3,3/15 punti”, si legge nel rapporto.