Grazie ai dati puntuali sulla qualità dell’aria, si costruiscono politiche di smart mobility più solide
(Rinnovabili.it) – A Portici, i sensori annusa-smog di Enea analizzano la qualità dell’aria con un livello di dettaglio al numero civico. Grazie a un monitoraggio partecipativo, reso possibile dall’uso di intelligenza artificiale e un nuovo algoritmo basato sul machine learning per gestire i dati. È il risultato del progetto europeo Air Heritage, già indicato da Bruxelles come buona pratica a livello continentale.
In cosa consiste il lavoro coordinato dall’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile? Tramite il coinvolgimento diretto della cittadinanza, l’obiettivo era riuscire a raggiungere un livello di dettaglio molto alto nell’analisi degli inquinanti presenti in atmosfera. Al punto da ottenere sostanzialmente dati casa per casa. E usare questi dati per ottimizzare la mobilità, sia lato cittadino che lato istituzioni.
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Portici è un terreno perfetto per testare soluzioni simili: è il secondo comune italiano per densità di popolazione, 55mila cittadini che vivono in meno di 4 km2. E hanno più di 35mila auto. Insieme ai partner di progetto, – Comune di Portici, ARPAC, Legambiente Campania, Università “Federico II” di Napoli e TerrAria srl – Enea ha infatti sviluppato un sistema di supporto alle decisioni che permette ai cittadini di programmare la loro mobilità sulla base delle previsioni della qualità dell’aria. E allo stesso tempo consente alle amministrazioni locali di sviluppare politiche di mobilità intelligente sulla base di scenari costruiti su dati meteorologici ed emissivi raccolti a terra e via satellite.
“Oltre a sviluppare la rete fissa di monitoraggio innovativo low cost, ENEA ha messo a disposizione una flotta di sensori “annusa-smog” MONICA per il monitoraggio partecipato in mobilità. Per entrambe le reti ENEA ha inoltre curato le componenti di intelligenza artificiale e il sistema di gestione dei dispositivi corredato da interfacce grafiche per l’utenza,” spiega Saverio De Vito, ricercatore del laboratorio Applicazioni fotovoltaiche e Sensoristiche dell’ENEA e coordinatore scientifico del progetto.
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