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Qualità della vita in Italia: vince Bologna, sul fondo le città della Calabria

La classifica della qualità della vita in Italia nel 2022 vede in testa Bologna, seguita da Bolzano e Firenze. Ricchezza, lavoro, cultura, salute, sicurezza, ambiente gli indici analizzati. Ultima in classifica Crotone.

Qualità della vita in Italia
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La 33° edizione dell’indagine sulla Qualità della Vita del Sole24Ore

(Rinnovabili.it) – E’ Bologna la città con la migliore qualità della vita in Italia. A stabilirlo è la 33° edizione dell’indagine del Sole24Orem iniziata nel lontano 1990. Ad occupare il podio insieme al capoluogo emiliano è Bolzano, seguita da Firenze.

Un anno molto complicato da affrontare il 2022, a cavallo tra l’uscita dalla pandemia, i rincari energetici, la guerra in Ucraina e l’inflazione.

Bologna vince in ricchezza e consumi, in demografia e istruzione e nel lavoro e affari. Con un ottimo piazzamento anche come ambiente, servizi e cultura. Pessime invece le prestazioni per quanto riguarda la giustizia e la sicurezza, che la vedono sul fondo della classifica al 95° posto su 107 province analizzate.

Verticale discesa in classifica delle città metropolitane

Fanalino di coda della classifica sulla Qualità della vita del Sole24Ore è Crotone. Mentre scendono le città metropolitane con Milano all’8° posto, perdendo ben sei posizioni dal 2021 in cui era seconda. A pesare sulle sorti del capoluogo lombardo sono “Ricchezza e consumi” che nel 2022 ha visto trionfare le realtà più piccole. Sempre prima in termini di “Affari e lavoro”, ma con gravi problemi a livelli di canoni di locazione diventati ormai insostenibili.

Roma scende al 31°, perdendo dal 2021 ben 18 posizioni. Alla Capitale va il record negativo nell’Indice di Litigiosità per cause civili iscritte nei tribunali, e purtroppo il terzultimo posto nella classifica del benessere dei giovani.

Torino si piazza addirittura al 40° posto, in discesa si otto posizioni. Qualità dell’aria, e indice di criminalità i peggiori risultati. Palermo all’88° posto a causa dell’elevato numero di percettori di reddito di cittadinanza che abbassa il livello di occupazione e ricchezza. Mentre Napoli si ferma al 98° posto per l’eccessiva densità abitativa e per le rapine su strada ancora una piaga fin troppo presente nella città.

90 indicatori di cui 40 aggiornati nel 2022

La classifica tiene conto di ben 90 indicatori, 40 dei quali aggiornati nel 2022. Sei le macro categorie di giudizio con punteggi da 0 a 1000 suddivisi tra le 107 province italiane:

  1. ricchezza e consumi;
  2. affari e lavoro;
  3. ambiente e servizi;
  4. demografia, società e salute;
  5. giustizia e sicurezza;
  6. cultura e tempo libero.

L’indagine per altro tiene conto di molti parametri elaborati da istituti terzi come Ecosistema Urbano di Legambiente, l’IcityRank di Fpa.

Ultima in classifica la Calabria, male il Mezzogiorno

Se primeggiano le realtà più piccole rispetto alle grandi città, la classifica delle Qualità della Vita in Italia vede il Mezzogiorno ancora sul fondo della classifica. L’infografica cromatica fa ben percepire questo netto divario tra Nord, Centro, e Sud. Servirebbero investimenti nel digitale, nelle rinnovabili, nella sanità, nell’istruzione.

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Ultimo in classifica è Crotone, per il terzo anno di fila, lo precedono Isernia e Caltanisetta. Purtroppo la fotografia del Sud dipinge ancora uno scenario che necessita di un intervento immediato. Dall’81° alla 107° posizione sono tutte province del Sud, comprese le aree metropolitane di Palermo (88°), Catania (91°), Napoli (98°), Taranto (101°), Reggio Calabria (102°). Tra le ultime in classifica le prime città del centro che si incontrano risalendo le posizioni sono Latina (80°) e Frosinone (79°), mentre la prima del nord è Rovigo.