Un dossier di ChemSec calcola il costo sociale degli PFAS
(Rinnovabili.it) – I forever chemicals hanno dei costi “astronomici” che ricadono interamente sulla collettività. Mentre l’industria che produce sostanze per- e polifluoroalchiliche registra profitti elevatissimi. Il costo sociale degli PFAS, a livello globale, ammonta a 17.500 miliardi di dollari ogni anno. Mentre i profitti raggiungono quota 4.000 miliardi. Lo ha calcolato un rapporto dell’ong belga ChemSec.
Calcolare il costo sociale degli PFAS
A produrre queste sostanze sono un pugno di aziende. Il dossier individua le 12 principali, tra cui figurano 3M, Chemours, Solvay, Daiki, Honeywell, BASF, Merk e Bayer. Nonostante l’aumento della pressione da parte della politica, i processi industriali che fanno uso di PFAS sono ancora piuttosto lontani dal ripulirsi.
Nel frattempo, il costo sociale degli PFAS aumenta. Secondo gli autori del rapporto, il ripristino dei suoli e delle acque è l’ambito dove le operazioni risultano più complesse e costose. A seguire, nella classifica compaiono i costi legati alle cure sanitarie dovute all’esposizione ai forever chemicals e le patologie che ne derivano, e quelli per il biomonitoraggio dell’inquinamento da PFAS.
Queste sostanze sono note come forever chemicals perché non vengono scomposte né degradate da alcun processo naturale. Per questa ragione, tendono a permanere per tempi lunghissimi nell’ambiente, esaltando il loro potenziale inquinante. Per la stessa ragione, gli PFAS tendono a risalire le catene trofiche e ad accumularsi al loro termine. A livello sanitario, gli PFAS sono legati allo sviluppo di vari tipi di cancro, problemi alla tiroide, disfunzioni renali, malattie autoimmuni, malformazioni alla nascita.
Quanto dovrebbero costare queste sostanze se il prezzo incorporasse anche il costo sociale degli PFAS? Il dossier calcola che, per avere un prezzo equo che ripecchi il loro vero impatto a 360 gradi, gli PFAS dovrebbero essere commercializzati a circa 19mila euro al chilo. Oggi il costo industriale degli PFAS è mille volte più basso: appena 19 euro al kg.