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Pesticidi in Europa, siamo fuori rotta per tagliarli del 50%

L’Italia tra i paesi peggiori per inquinamento da imidacloprid (un neonicotinoide) e atrazina (benché bandita nel 1992). Il punto della situazione dell’Agenzia europea per l’ambiente sui fitosanitari in Europa

Dicamba: l’Epa valuta i rischi dell’erbicida erede del glifosato
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Sono ancora 350mila le t di pesticidi in Europa venduti ogni anno

(Rinnovabili.it) – L’uso di pesticidi in Europa non solo non è diminuito negli ultimi 10 anni, ma in alcuni paesi è addirittura aumentato. Le vendite di prodotti fitosanitari nei Ventisette sono rimaste su un plateau a 350mila tonnellate l’anno tra 2011 e 2020, con gli aumenti maggiori per volumi assoluti in Germania e Francia e in termini relativi in Austria e Lettonia. Sono 11 i paesi dove i volumi venduti sono scesi, con Repubblica Ceca, Portogallo e Danimarca tra i più virtuosi. Berlino e Parigi, insieme a Madrid e Roma, sono i paesi dove vengono venduti più pesticidi in Europa.

Lo stato dei pesticidi in Europa

Lo sottolinea un rapporto dell’Agenzia europea per l’ambiente (EEA) da cui emerge quanto l’Europa sia ancora ben lontana dagli obiettivi di riduzione del 50% dell’uso di pesticidi entro il 2030 che si è data. “Nel 2020, sono stati rilevati uno o più pesticidi al di sopra delle soglie di preoccupazione (un rischio per la salute umana) nel 22% di tutti i siti di monitoraggio in fiumi e laghi in Europa. In termini di inquinamento del suolo, l’83% dei terreni agricoli analizzati in uno studio del 2019 conteneva residui di pesticidi”, si legge nel rapporto.

L’Italia va male in almeno due casi. Gran parte delle acque superficiali del Nord e del Centro Italia registrano livelli di imidacloprid, un insetticida neonicotinoide, ben superiori ai livelli di guardia stabiliti dall’Europa. Gli altri hotspot nel continente, più contenuti, sono in Catalogna, tra Belgio e Olanda e in Repubblica Ceca. Il Nord-Ovest italiano è poi il peggiore in assoluto per livelli di atrazina nelle acque di falda. Anche se l’interferente endocrino è stato messo al bando in Italia 31 anni fa.

Come rimediare? Il raggiungimento degli obiettivi relativi ai pesticidi stabiliti nella strategia Farm to fork richiederà “ulteriori sforzi significativi”, chiarisce l’EEA. “Potremmo ridurre la nostra dipendenza dai pesticidi chimici per mantenere le rese dei raccolti e i volumi complessivi di utilizzo dei pesticidi passando a modelli alternativi di agricoltura, come l’agroecologia”, scrivono gli autori del rapporto.