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Pesca sostenibile, attenzione ai ‘killer invisibili’

Secondo il rapporto ‘Aquatic Pollutants in Oceans and Fisheries’, manca una regolamentazione sufficiente per affrontare l’inquinamento chimico degli ecosistemi marini

Pesca sostenibile minacciata da inquinamento chimico e microplastiche
Foto di 1790462 da Pixabay

La pesca sostenibile ha regole zoppicanti

(Rinnovabili.it) – La regolamentazione della pesca sostenibile sta ignorando i problemi più importanti. Non basta discutere di quote di pescato – e magari limitarle – per sperare di invertire la rotta sul declino delle popolazioni di pesce. Serve uno sguardo che abbracci gli ecosistemi marini nel loro complesso. Ecosistemi che sono minacciati da un crescente (e insostenibile) inquinamento sia di origine chimica sia dovuto alla plastica.

“Molte persone pensano che il calo del pesce sia solo il risultato della pesca eccessiva”, racconta al Guardian Matt Landos del Future Fisheries Veterinary Service. “In effetti, l’intera rete alimentare acquatica è stata seriamente compromessa, con sempre meno pesci in cima, perdite di invertebrati nei sedimenti e nella colonna d’acqua, alghe marine, coralli e altri habitat meno sani, nonché una proliferazione di batteri e fioriture di alghe tossiche”.

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Landos è uno degli autori del rapporto Aquatic Pollutants in Oceans and Fisheries pubblicato dall’International Pollutants Elimination Network and the National Toxics Network. Un documento che fa luce sugli aspetti meno noti dell’inquinamento acquatico. L’80% dell’inquinamento delle acque di origine chimica inizia sulla terra, spiegano gli autori.

A danneggiare di più gli ecosistemi marini sono i rilasci industriali di policlorobifenili (PCB), diossine e altre sostanze chimiche. Altra minaccia viene da quelle sostanze rilasciate in passato e ormai sedimentate sui fondali, che tornano di nuovo in circolo a causa delle pratiche di dragaggio. Attenzione posta anche sui pesticidi e i residui farmaceutici. Tutti fattori che il rapporto definisce ‘killer invisibili’.

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Sono tutti aspetti che chi regola la pesca sostenibile non prende in considerazione. Ma in questo modo non si affronta davvero il problema. Il caso delle microplastiche mostra bene perché è importante allargare lo sguardo. Il rapporto infatti cita alcuni studi scientifici che hanno rilevato come le microplastiche attraggono e concentrano sulle loro superfici altre sostanze chimiche tossiche persistenti dall’ambiente acquatico circostante.