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Passepartout, monitoraggio dei gas tossici in 3D

Passepartout
Credits: Università degli studi di Bari Aldo Moro

Il progetto Passepartout è stato finanziato con 8,5 mln di euro

(Rinnovabili.it) – Horizon 2020 è il programma quadro dell’Unione Europea per la ricerca e l’innovazione che ha al centro l’eccellenza scientifica, l’industria competitiva e le sfide sociali. Nell’ambito Horizon 2020, l’UE finanzia Passepartout, un importante progetto “Innovation Action” (IA, ovvero il meccanismo di finanziamento che rimborsa il 70% dei costi eleggibili sostenuti per l’implementazione del progetto).

Al progetto Passepartout, per il quale è stanziato un finanziamento di 8,5 milioni di euro per 42 mesi, parteciperanno 18 partner di 10 nazioni europee. Tra le università e i centri di ricerca pubblici, sono presenti per l’Italia il Politecnico di Bari, l’Università degli Studi di Bari e il Comune di Bari. Nel gruppo delle istituzioni internazionali figurano il Cork Institute of Technology (Irlanda) in veste di coordinatore, la Technical University di Vienna (Austria) e la Technical University di Monaco (Germania). Fra le aziende internazionali private partecipano la tedesca Nanoplus, leader nella realizzazione di laser a semiconduttori e l’azienda italiana Ecospray Technologies, leader nei sistemi di depurazione, idraulica navale e biocombustibili. 

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Come ha spiegato il prof. Vincenzo Spagnolo, docente di Fisica nel Politecnico di Bari, «l’inquinamento atmosferico, costituito da gas tossici e particolato, è una delle principali cause di mortalità prematura. Si stimano oltre 4 milioni di morti all’anno a causa di ictus, malattie cardiache, cancro ai polmoni e problemi respiratori cronici». A confermare la gravità della situazione il prof. Pietro Patimisco, anch’egli docente di Fisica ma nell’Università di Bari, afferma che «il 97% delle città dei paesi a basso e medio reddito con più di 100.000 abitanti non soddisfa le linee guida sulla qualità dell’aria dell’Organizzazione Mondiale della Sanità». Dati che purtroppo si allineano a quelli dell’emergenza ambientale globale.

L’obiettivo del Passepartout è realizzare il primo sistema 3D per il monitoraggio degli inquinanti in un’area urbana grazie a un sistema IOT di sensori di gas ottici montati su stazioni fisse, su veicoli circolanti e su drone. Sarà così possibile conoscere in tempo reale la concentrazione delle diverse sostanze inquinanti (ossido di azoto, anidride solforosa, ammoniaca, metano, monossido di carbonio, anidride carbonica e particolato atmosferico). I cittadini, tramite un’app dedicata, potranno vedere quali sono le aree maggiormente inquinate e decidere eventuali percorsi alternativi.

A Bari, partner del progetto, si svolgerà parte delle attività di rilevamento dati e di sperimentazione di Passepartout.

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