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Moratoria deep sea mining: il Canada frena sulle miniere a mare aperto

L'annuncio durante l’apertura dei lavori del 5° Congresso internazionale sulle aree marine protette (IMPAC5), che si tiene proprio in Canada

Deep sea mining: le miniere sottomarine cancellano la biodiversità
By Hannes Grobe/AWI – Own work, CC BY-SA 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=104756773

Finora solo un pugno di paesi chiede una moratoria sul deep sea mining

(Rinnovabili.it) – Sappiamo troppo poco dei suoi impatti e non esiste un quadro giuridico abbastanza solido per estrarre metalli preziosi dagli abissi oceanici in modo sicuro e sostenibile. Con queste motivazioni, oggi il Canada ha chiesto ufficialmente una moratoria sul deep sea mining. Lo hanno detto i ministri per l’Ambiente, le Risorse Naturali e la Pesca di Ottawa durante l’apertura dei lavori del 5° Congresso internazionale sulle aree marine protette (IMPAC5), che si tiene proprio in Canada.

Chi vuole una moratoria sul deep sea mining e perché

Il Canada si unisce così a una manciata di altri paesi che vogliono più cautela sul deep sea mining: Francia, Germania e Spagna in Europa, e altri paesi affacciati sul Pacifico -dove si concentrano i depositi più promettenti- come Cile, Nuova Zelanda, Fiji e Palau. Alla richiesta, il paese nordamericano affianca i fatti. Il titolare delle Risorse Naturali, Jonathan Wilkinson, ha annunciato anche una legislazione interna che metterà al bando la possibilità di estrarre rame, litio, cobalto e altri minerali dai fondali sotto le acque territoriali canadesi.

“È di fatto una moratoria fino a quando non sapremo effettivamente ciò che dobbiamo sapere per prendere decisioni sull’estrazione dei fondali marini”, ha dichiarato Wilkinson. “La posizione del Canada rispetto alle aree su cui abbiamo giurisdizione e la posizione del Canada rispetto alla questione internazionale sono esattamente le stesse”, ha aggiunto.

Le condizioni per dare via libera all’estrazione mineraria in acque profonde, per il Canada, sono tre: la presenza di misure di conservazione per proteggere l’ecosistema oceanico, una struttura normativa rigorosa e una gestione e monitoraggi basati su dati scientifici.

I tesori sottomarini

È canadese una delle compagnie più lanciate nello sfruttamento dei tesori dei fondali marini, The Metals Company. Azienda di recente finita sotto i riflettori perché ha sversato in mare grandi quantità di sedimenti durante una fase di test effettuata sopra la Clarion-Clipperton Zone, il giacimento più ricco al mondo.

È in particolari formazioni rocciose sui fondali che si trova la maggior concentrazione di molti metalli critici, come il cobalto che è essenziale per le batterie al litio o il nichel che serve per molte delle tecnologie legate alle rinnovabili ma è presente anche in quasi tutti gli smartphone. O il rame, pilastro di tutte le nostre infrastrutture elettriche.