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Via libera alle nuove norme UE per ridurre le microplastiche

microplastiche
Via depositphotos.com

Niente più microplastiche nei materiali di riempimento delle superfici sportive, nei cosmetici, detersivi, fertilizzanti e giocattoli

(Rinnovabili.it) – Un risparmio di mezzo milione di tonnellate di microplastiche. Questo è l’esito atteso delle nuove norme approvate dalla Commissione Europea ieri, come parte del suo piano “Zero Pollution”. Con il termine “microplastiche” si intendono “tutte le particelle di polimeri sintetici inferiori a cinque millimetri che sono organiche, insolubili e resistono alla degradazione”. 

Le misure comprendono il divieto di vendita di piccole particelle plastiche e di prodotti ai quali sono state aggiunte appositamente, che le rilasciano con l’uso. Lo scopo è ridurre le emissioni intenzionali di microplastiche dal maggior numero possibile di prodotti. Sono previsti però, come spesso accade, deroghe e periodi di transizione. Secondo Bruxelles, servono “per consentire alle parti interessate di adeguarsi”. 

Quali prodotti contenenti microplastiche saranno vietati?

Il target principale delle restrizioni è il materiale di riempimento granulare utilizzato sulle superfici sportive artificiali. Questa è considerata la prima fonte di microplastiche “intenzionali” nell’ambiente. Le misure però impatteranno anche su cosmetici, detersivi, ammorbidenti, glitter, fertilizzanti, prodotti fitosanitari, giocattoli, medicinali e dispositivi medici.  I prodotti utilizzati in siti industriali o che non rilasciano frammenti di plastica durante l’uso godono della deroga. I produttori, però, dovranno “fornire istruzioni su come utilizzare e smaltire il prodotto per evitare emissioni di microplastiche”. 

I piani di Bruxelles

Le prime misure, ad esempio il divieto di glitter sfusi e microsfere, entreranno in vigore già tra 20 giorni. In altri casi, servirà un periodo più lungo. 

Il piano di Bruxelles prevede un obiettivo di riduzione dell’inquinamento da microplastiche del 30% entro il 2030. Nell’ambito di questi sforzi, la Commissione sta lavorando per prendere di mira diverse fonti di materiale. Si comincia dalle plastiche considerate “intenzionali”, perché sono le più “facili” da limitare. Stati membri e Parlamento Europeo hanno già dato il loro via libera, consentendo all’esecutivo comunitario di adottare le misure. La speranza è però di arrivare in futuro anche a prendere di mira altri prodotti che, da rifiuti, rilasciano microplastiche.

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