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Sciami di minirobot si candidano a recuperare le microplastiche nell’acqua

Il problema delle microplastiche nell’acqua potrebbe essere ridotto impiegando robot su scala nanometrica capaci di attrarre queste particelle

microplastiche nell'acqua
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Oltre alle microplastiche nell’acqua, gli esperimenti hanno mostrato la cattura dei batteri nocivi

(Rinnovabili.it) – La lotta contro le microplastiche nell’acqua ha trovato un alleato inatteso: un esercito di minirobot. In uno studio recente pubblicato su ACS Nano, i ricercatori dell’American Chemical Society hanno descritto come sciami di minuscoli robot possano catturare efficacemente frammenti di plastica e batteri, offrendo una soluzione promettente per affrontare una delle sfide ambientali più urgenti dei nostri tempi.

Le microplastiche, pezzetti di plastica che misurano 5 millimetri o meno, rappresentano una minaccia significativa per gli ecosistemi marini e la salute umana. Essendo così piccole, possono essere ingerite dagli animali marini e trasferirsi lungo la catena alimentare fino all’uomo, con conseguenze ancora non completamente comprese sulla salute. Inoltre, queste microplastiche agiscono da magnete per i batteri, compresi quelli patogeni, creando un rischio aggiuntivo.

Per affrontare questa sfida complessa, i ricercatori hanno sviluppato dei robot su scala micrometrica, ispirandosi agli schemi di comportamento degli organismi naturali come i banchi di pesci. I minirobot sono composti da filamenti polimerici caricati positivamente collegati a microparticelle magnetiche. Possono essere mossi da un campo magnetico. Grazie a questa caratteristica, è possibile direzionarli verso le microplastiche e i batteri presenti nell’acqua.

In esperimenti di laboratorio, gli sciami di robottini hanno dimostrato un’elevata efficacia nel catturare entrambi i corpuscoli “incriminati”, riducendo significativamente la loro presenza nell’ambiente acquatico. Il team di ricerca ha simulato un ambiente acquatico inquinato da microplastiche e batteri utilizzando perline di polistirene fluorescenti larghe 1 micrometro e batteri Pseudomonas aeruginosa, che possono causare polmonite e altre infezioni. Poi hanno aggiunto i loro microrobot e li hanno esposti a un campo magnetico rotante per 30 minuti, accendendolo e spegnendolo ogni 10 secondi. Con una concentrazione di robot pari a 7,5 milligrammi per millilitro, hanno catturato circa l’80% dei batteri. Anche il numero di perle di plastica libere è gradualmente diminuito. La cosa interessante è la riusabilità delle innovazioni. Dopo la cattura, infatti, i robot sono stati decontaminati e riutilizzati, anche se con efficienza minore.

Questo innovativo approccio offre una nuova prospettiva nella lotta contro l’inquinamento da microplastica nell’acqua e batteri associati. Con ulteriori ricerche e sviluppi, i minirobot potrebbero diventare una componente essenziale nelle strategie di gestione ambientale, contribuendo a preservare la salute degli ecosistemi e delle persone.

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