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Le microplastiche sono ovunque, anche nel ghiaccio marino in Antartide

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Credits: Seo_sangkoo da Pixabay

Il krill dell’Antartide potrebbe subire un’esposizione senza precedenti alle microplastiche 

(Rinnovabili.it) – Nonostante la presenza di microplastiche negli ecosistemi del pianeta sia ormai ben conosciuta e documentata, fino ad oggi le micro particelle non erano mai state ritrovate in Antartide. Ma attraverso uno studio nella zona orientale del continente, i ricercatori dell’Università della Tasmania hanno trovato 14 diversi tipi di plastiche più piccole di 5 mm in un nucleo di ghiaccio marino risalente al 2009.

La ricerca ha rilevato nel ghiaccio marino concentrazioni di microplastiche molto più elevate rispetto ai campioni di acqua di mare provenienti dallo stesso Oceano Antartico. Ma da dove vengono questi inquinanti? Anna Kelly, ricercatrice dell’Institute for Marine and Antarctic Studies dell’Università della Tasmania, spiega che “i polimeri microplastici nel nucleo di ghiaccio erano più grandi di quelli trovati in Artico, il che potrebbe indicare fonti di inquinamento locale”. Le fonti locali “potrebbero includere abbigliamento e attrezzature utilizzate da turisti e ricercatori”, mentre le fibre di vernice sono “comunemente utilizzate nel settore della pesca”.

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In media i ricercatori hanno trovato 12 pezzi di microplastiche ogni litro di ghiaccio marino analizzato e, anche se precedenti ricerche avevano già rintracciato questi inquinanti nei sedimenti, nella neve e nelle acque superficiali dell’Antartide, questa nuova scoperta sembra avere risvolti particolarmente inquietanti. Infatti, potrebbe indicare che il krill subisce un’esposizione senza precedenti alla plastica

La ricerca, infatti, ha mostrato che le microplastiche sono circondate da alghe cresciute nel ghiaccio, le stesse di cui si nutre il krill. Ma se le alghe che crescono nel ghiaccio marino sono inquinate da microplastiche, allora il timore riguarda il cosiddetto bio-accumulo della plastica dal krill alle balene. Ma c’è di peggio. Secondo Kelly, “la contaminazione da microplastiche del ghiaccio marino nella zona ovest dell’Antartide potrebbe essere persino maggiore rispetto a quella riscontrata ad est”, poiché quell’area della penisola “ospita la maggior parte del turismo, delle stazioni di ricerca e del traffico marittimo del continente”. 

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