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Marine litter: il Giappone vuole affrontare il problema

Organizzata e supervisionata dalla Tara Ocean Foundation, un’indagine sfrutterà le infrastrutture di ricerca della Japanese Association for Marine Biology (JAMBIO) per valutare il fenomeno del marine litter nei mari e nelle coste giapponesi.

microplastiche
Credits: adege da Pixabay

Marine litter, al via in Giappone l’analisi per valutarne portata, impatto e cause.

 

(Rinnovabili.it) – Ogni anno, circa 8 milioni di tonnellate di rifiuti in plastica finiscono negli oceani. Il problema ha suscitato particolare attenzione in Giappone, che ha annunciato l’avvio nella prossima primavera di un’indagine volta alla misurazione e allo studio del fenomeno del marine litter. Organizzata dagli scienziati giapponesi insieme alla Tara Ocean Foundation, l’indagine durerà due anni e sarà condotta da diverse strutture di ricerca marina situate in tutto il Giappone, dall’isola settentrionale dell’Hokkaido al sud-ovest del Kyushu.

 

Appoggiandosi sulle strutture costiere della Japanese Association for Marine Biology (JAMBIO)i ricercatori raccoglieranno campioni per l’analisi delle microplastiche e misureranno il loro impatto sulla vita marina, lavorando al contempo per sensibilizzare la popolazione sul problema del marine litter. La Tara Ocean Foundation l’anno scorso ha già prodotto uno studio molto approfondito sull’inquinamento da plastica nei fiumi europei, notando che il 100% dei campioni raccolti conteneva plastica e microplastiche.

 

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Questi risultati, piuttosto allarmanti, ci hanno portato a preparare un progetto qui in Giappone“, ha dichiarato il direttore esecutivo di Tara Ocean Foundation, Romain Trouble, durante la conferenza stampa a Tokyo. L’obiettivo, ha specificato Trouble, non è quello di puntare il dito verso una particolare regione, ma piuttosto di capire cosa  rappresenti l’inquinamento da plastica nel dettaglio e quali ne siano le cause specifiche”.

 

Inoltre, il progetto sarà anche l’occasione per dialogare sul fenomeno del marine litter con le comunità locali, inclusa l’industria della pesca, gli studenti e i Comuni, per comprendere quale ruolo ciascuno può svolgere nel consumo, nella selezione e nel riciclaggio dei rifiuti. Per il momento, il governo giapponese si è impegnato a ridurre il quantitativo di rifiuti di plastica del paese del 25% entro il 2030, cominciando con il divieto di utilizzo dei sacchetti di plastica nei supermercati entro la fine del 2020.

 

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