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L’inquinamento da PFAS nelle acque europee è allarmante

inquinamento da pfas nelle acque
Foto di Shrinath su Unsplash

Norme lasche e monitoraggio selettivo non permettono di ridurre l’inquinamento da PFAS nelle acque 

La battaglia per contrastare l’inquinamento da PFAS nelle acque sarà vana se si continua a non monitorare tutte le sostanze. Questo almeno è quanto emerge da un’indagine su campioni d’acqua provenienti da dieci paesi dell’UE. Condotta dalle organizzazioni che fanno parte dell’European Pesticide Action Network, ha rivelato livelli preoccupanti di acido trifluoroacetico (TFA). Si tratta di una “sostanza chimica per sempre” poco conosciuta e in gran parte non regolamentata. La contaminazione, diffusa anche in aree agricole, ha mostrato concentrazioni medie di 1.180 nanogrammi per litro (ng/l), 70 volte superiori alla media degli altri PFAS esaminati messi insieme. In 23 dei 29 campioni, le concentrazioni di TFA hanno superato i limiti totali di queste sostanze nella direttiva UE sull’acqua potabile.

Il TFA è un prodotto di degradazione di pesticidi PFAS, gas fluorurati e altri forever chemicals. Secondo le associazioni, la pervasività del TFA, che si trova anche lontano dalle regioni industriali, dipinge un quadro allarmante di contaminazione diffusa. La maggior parte dei paesi dell’UE non monitora i livelli di TFA nelle acque superficiali, sotterranee o potabili. Le uniche eccezioni sono Germania, Belgio, Danimarca, Olanda, Norvegia e Svezia.

L’Agenzia tedesca per l’ambiente ha identificato i pesticidi PFAS come principale fonte di contaminazione da TFA nelle aree rurali. Nonostante il regolamento UE sui pesticidi preveda che i principi attivi e i “metaboliti rilevanti” non superino i 100 ng/l nelle acque sotterranee, tutti i campioni analizzati superano questo limite. Questo è dovuto a una decisione dell’EFSA del 2003, che ha classificato il TFA come “metabolita non rilevante”, escludendolo da obblighi e limiti di monitoraggio.

Secondo PAN Europe, questa decisione sarebbe responsabile di una delle più vaste contaminazioni delle acque europee da parte di una sostanza chimica di origine umana. 

Le organizzazioni ambientaliste chiedono azioni urgenti, tra cui il divieto dei pesticidi PFAS. Altre richieste puntuali riguardano l’attuazione di una restrizione generale su tutti i PFAS ai sensi del regolamento REACH. C’è poi la domanda di classificare il TFA come “sostanza prioritaria” e attuare un monitoraggio dei suoi livelli nelle acque.

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