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Legambiente torna a denunciare il problema dei rifiuti sulle spiagge

rifiuti sulle spiagge
Foto di Brian Yurasits su Unsplash

Nonostante la direttiva europea sul packaging i rifiuti sulle spiagge proliferano

(Rinnovabili.it) –  Il problema dei rifiuti sulle spiagge italiane rimane grave, con una media di 705 rifiuti ogni 100 metri di spiaggia, principalmente costituiti da plastica. Lo denuncia l’indagine Beach litter, condotta da Legambiente. La campagna monitora i rifiuti sulle spiagge per sensibilizzare sull’emergenza ambientale da 34 anni. Nel 2024, sono stati raccolti e catalogati 23.259 rifiuti su 33 spiagge monitorate, con il 40,2% rappresentato da mozziconi, plastica, tappi, materiali da costruzione e stoviglie usa e getta. I mozziconi di sigaretta sono il rifiuto più comune, seguiti dalla plastica frammentata, tappi, materiali da costruzione e stoviglie usa e getta. Il materiale più diffuso, dunque, è proprio la plastica. Seguono vetro/ceramica, metallo e carta/cartone. Secondo Legambiente, la situazione richiede azioni concrete per ridurre l’inquinamento e proteggere gli ecosistemi marini.

Dal punto di vista normativo, le conquiste sono poca cosa. Nonostante l’entrata in vigore della direttiva europea SUP, che mira a ridurre la plastica monouso, non si è ancora notata un’inversione di tendenza. Il marine litter rappresenta una minaccia ambientale globale, danneggiando gli ecosistemi oceanici e la vita selvatica.

Intanto, i prodotti in plastica monouso rappresentano ancora il 56,3% dei rifiuti, senza segni significativi di riduzione dal 2014. Il Clean Coast Index (CCI) viene utilizzato per valutare il livello di pulizia delle spiagge, evidenziando una diminuzione delle spiagge sporche e un aumento di quelle pulite grazie alle campagne di sensibilizzazione.

Tant’è che Legambiente punta proprio sulla responsabilità individuale nel suo slogan di quest’anno, che recita: “Spiagge Pulite? Pinzaci tu!”. La volontà, scrive l’associazione, è “invitare tutte e tutti a collaborare in prima linea per la rigenerazione dei luoghi marini e costieri. L’invito è anche quello di postare sui social foto di rifiuti particolari o strani rinvenuti sulle spiagge, segnalando il luogo del ritrovamento, utilizzando le stories di Instagram, oltre al tag al profilo Legambiente e l’hashtag #SpiaggeFondaliPuliti”.

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