(Rinnovabili.it) – Via libera a nuovi e più severi limiti europei per gli inquinanti organici persistenti. L’Europarlamento ha adottato formalmente l’accordo raggiunto con il Consiglio e la Commissione UE sull’aggiornamento del Regolamento 2019/1021. Il provvedimento era stato rimaneggiato dall’Esecutivo europeo con l’obiettivo di inasprire i vincoli fissati su questa particolare classe di inquinanti e poi passato ai legislatori per l’approvazione. Con l’ok di Strasburgo e l’adozione a breve anche da parte del Consiglio, le nuove regole saranno pubblicate in Gazzetta ufficiale per entrare in vigore nel giro di sei mesi.
Inquinanti organici persistenti, cosa sono?
I POP, per utilizzare l’acronimo inglese, sono sostanze chimiche tossiche in grado di rimanere nell’ambiente per molto tempo. Una delle caratteristiche più preoccupanti di questi contaminati è la loro capacità di attraversare lo spazio rispetto la loro fonte di emissione. Attraverso aria, acqua e specie migratorie, gli inquinanti organici persistenti riescono a raggiungere ed accumularsi persino in regioni dove non sono mai stati utilizzati o prodotti. E a certe concentrazioni possono influenzare il sistema immunitario, respiratorio, endocrino, riproduttivo e cardiovascolare, indebolire la resilienza umana e la capacità di rispondere ai vaccini aumentando la vulnerabilità alle malattie.
Sebbene il mercato europeo non impieghi quasi più queste molecole a livello produttivo, i POP possono ancora trovarsi in rifiuti provenienti da alcuni beni di consumo, come i tessuti impermeabili e le apparecchiature elettroniche. Ecco perché l’Unione Europea ha deciso di rendere il regolamento degli inquinanti organici persistenti ancora più stringente.
I nuovi limiti ai POP
Il provvedimento abbassa i limiti massimi per sei sostanze o gruppi di sostanze già soggette a regolamentazione. Queste sono:
- PBDE, un gruppo di ritardanti di fiamma bromurati presenti in plastica e tessuti utilizzati in apparecchiature elettroniche, veicoli e mobili: Il valore limite sarà ridotto a 200 mg/kg, 5 anni dopo l’entrata in vigore delle nuove norme. Fino ad allora il limite è fissato a 500 mg/kg all’entrata in vigore del regolamento e a 350 mg/kg, 3 anni dopo.
- Acido perfluoroottanoico (PFOA) presente nei tessili impermeabili e nelle schiume antincendio: Il valore limite massimo è stato fissato a 1 mg/kg per il PFOA e suoi sali e a 40 mg/kg per i composti correlati al PFOA.
- Diossine e furani (PCDD/PCDF e dl-PCB): Il limite per diossine e furani è fissato a 5 μg/kg. I vincoli per queste sostanze nelle ceneri volanti delle centrali a biomasse si applicheranno un anno dopo l’entrata in vigore del regolamento con un valore transitorio fissato nel frattempo a 10 μg/kg. Per le ceneri e la fuliggine domestiche si applicherà il nuovo limite dal 1° gennaio 2025. Questo tempo sarà utilizzato dagli Stati membri per raccogliere le informazioni necessarie per progettare politiche adeguate per la raccolta e il trattamento di tali e per sostenere la futura revisione del limite.
- Perfluoroesano solfonico (PFHxS) i colegislatori hanno anche aggiunto un limite anche per questo acido sintetico: 1 mg/kg per PFHxS e suoli sali, 40 mg/kg per i composti correlati.
- Esabromociclododecano (HBCDD), un ritardante di fiamma presente in alcuni rifiuti di plastica e tessili, in particolare nell’isolamento in polistirene proveniente dalla demolizione di edifici: 500 mg/kg che dovrebbero scendere a 200 mg/kg entro i prossimi 5 anni.
- Paraffine clorurate a catena corta (SCCP) – ritardanti di fiamma presenti in alcuni rifiuti di gomma e plastica, come nastri trasportatori, tubi flessibili, cavi e guarnizioni: 1.500 mg/kg da abbassare entro i prossimi 5 anni.