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Elon Musk, l’inquinamento luminoso dei satelliti e il futuro dell’astronomia

Inquinamento luminoso dei satelliti: astronomi contro Starlink
Foto di Forest Katsch su Unsplash

Bisogna “fermare l’attacco” dell’inquinamento luminoso dei satelliti

(Rinnovabili.it) – Le mega costellazioni di satelliti sono “una minaccia globale senza precedenti per la natura”. Viaggiano nell’orbita terrestre bassa, tra i 300 e i 1000 km di altezza. E stravolgono il cielo notturno. Togliendoci le stelle, più di quanto non facciano fari, lampioni e altre fonti luminose, e impedendo agli astronomi di lavorare. È proprio da questa categoria che arriva l’appello, pubblicato su Nature Astronomy, a prendere decisioni drastiche contro l’inquinamento luminoso dei satelliti.

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Il dito è puntato contro Elon Musk e il suo Starlink. Un sistema di migliaia di micro-satelliti che stazionano a orbite intorno ai 550 km e permettono di accedere a internet anche da luoghi non serviti da connessioni via cavo. Lo usano i soldati ucraini al fronte così come i criminali che gestiscono miniere illegali in Amazzonia. Dal 2019, quando Musk ha messo in orbita i primi satelliti, il numero totale di oggetti di origine umana nello spazio è raddoppiato.

Bandire Starlink per evitare l’inquinamento luminoso dei satelliti

“L’illuminazione diretta da parte della luce solare di satelliti funzionanti, satelliti guasti, resti di hardware di lancio e frammenti di detriti (collettivamente “oggetti spaziali”) li rende visibili come strisce o scie nelle immagini astronomiche ottiche e all’infrarosso, che possono compromettere i dati scientifici”, scrivono gli scienziati. In prospettiva, il problema principale sono i detriti spaziali. L’orbita dove si trovano i satelliti Starlink già congestionata e i lanci programmati aumentano esponenzialmente il rischio di collisioni. A metà 2022 i frammenti più grandi di 10 cm erano già oltre 36mila. Quelli più piccoli, probabilmente, circa 1 milione.

“Poiché non è troppo tardi per fermarlo, noi scienziati e prima di tutto i cittadini dovremmo agire per fermare questo attacco, dall’alto con i satelliti e dal basso con la luce artificiale notturna (Alan), alla notte naturale e al patrimonio culturale immateriale dei cieli stellati dell’umanità”, scrivono gli scienziati. Che propongono di bandire le mega-costellazioni per limitare l’inquinamento luminoso dei satelliti: “È il momento di prendere in considerazione il divieto di mega-costellazioni e di promuovere una riduzione significativa dell’Alan e del conseguente inquinamento luminoso. Il nostro mondo ha decisamente bisogno di un “new deal” per la notte”.

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