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Inquinamento dell’aria e malattie autoimmuni: quale legame?

I ricercatori dell’università di Verona si sono basati sui dati clinici e demografici di 80mila pazienti italiani tra 2016 e 2020. Trovata un’associazione tra esposizione cronica ai PM10 e artrite reumatoide, mentre i PM2.5 sarebbero legati anche alle malattie del tessuto connettivo e alle malattie infiammatorie intestinali

Inquinamento dell’aria: l’esposizione prolungata aumenta il rischio di malattie autoimmuni
Foto di Thomas B. da Pixabay

Rischio di insorgenza più alto del 7% ogni 10 µg/m3 in più di inquinamento dell’aria da polveri sottili

(Rinnovabili.it) – L’esposizione prolungata ad alti livelli di inquinamento dell’aria farebbe aumentare il rischio di scatenare alcune malattie autoimmuni. Arriva da uno studio tutto italiano la conferma che un legame c’è. Anche se non è ancora provato un nesso causale. I ricercatori dell’università di Verona hanno analizzato le cartelle cliniche di oltre 80mila pazienti e le hanno incrociate con i dati sulla presenza di agenti inquinanti come il particolato sottile, associando persone e località tramite il codice postale.

In media, in tutta la penisola, ogni 10 µg/m3 in più di concentrazione di polveri sottili PM10 fa aumentare del 7% il rischio di avere una malattia autoimmune. Per i valori di polveri sottili superiori alle soglie generalmente considerate critiche, ovvero 30 µg/m3 per i PM10 e 20 µg/m3 per il PM2.5, il rischio di sviluppare questo tipo di malattie è rispettivamente del 12% e del 13% più alto.

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 I ricercatori sono riusciti a ricavare delle stime per diversi tipi di patologie. Nel caso dell’artrite reumatoide, l’aumento del rischio di sviluppare la malattia è addirittura del 40% in caso di esposizione prolungata all’inquinamento dell’aria. Per le malattie croniche infiammatorie intestinali il rischio cresce del 20%: si tratta di colite ulcerosa e della malattia di Crohn. Per quanto riguarda malattie dei tessuti connettivi, come il lupus, l’incremento di rischio batte intorno al 15%.

“In particolare, l’esposizione al particolato PM10 era associata all’artrite reumatoide, mentre l’esposizione al PM2.5 era associata all’artrite reumatoide, alle malattie del tessuto connettivo e alle malattie infiammatorie intestinali”, spiegano gli autori dello studio, apparso su RMD Open.

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È bene sottolineare che i risultati dello studio confermano un’associazione tra inquinamento dell’aria e sviluppo di malattie autoimmuni. Vale a dire, un legame che non è necessariamente di tipo causale. Per appurare se la scarsa qualità dell’aria può provocare l’insorgenza di tali patologie – punto molto controverso – serviranno altri studi.