Il 70% dello smog viene prodotto da sei Paesi. In base alle stime sulle città l’Italia è in cima, con Milano al primo posto e Torino in seconda posizione, Napoli si piazza settima
di Tommaso Tetro
(Rinnovabili.it) – In Europa il settore dei trasporti inquina ancora troppo; il 70% dello smog viene prodotto da sei Paesi, e in testa a questa classifica c’è la Germania con il 22,5%, che inquina il doppio dell’Italia. A delineare il quadro è Greenvulcano – esperienza accreditata in Europa come player ‘B2b’ alle spalle delle maggiori società di smart mobility – citando i dati Eurostat; in un nuovo rapporto fa presente che proprio i trasporti sono responsabili del 30% delle emissioni totali di CO2 in Europa, e di queste il 72% sono a carico del trasporto stradale.
In testa per emissioni di CO2 la Germania; a seguire Regno Unito con l’11,4%, Polonia con il 10,3%, Francia e Italia intorno al 10%, e la Spagna al 7,7%. Guardando alle singole città la graduatoria, sulla base dei dati dell’International council on clean transportation, trova l’Italia in cima: al primo e al secondo posto delle città più inquinate ci sono infatti rispettivamente Milano e Torino; sul podio anche Stoccarda, seguono Kiev, Colonia, Haarlem e Berlino. Tra le città più inquinate c’è anche Napoli al settimo posto.
Per Greenvulcano è proprio Covid-19 un ulteriore acceleratore della mobilità in sharing – anche come via di uscita per evitare mezzi pubblici affollati – mentre “le nuove regole Ue impongono ai produttori di ridurre le emissioni a livello di flotta del 15% per tutti i veicoli entro il 2025 e del 37,5% per le automobili e del 31% per i furgoni entro il 2030, puntando ad una riduzione del 90% di tutte le emissioni provenienti dal settore dei trasporti entro il 2050”.
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“Dal 2021 per il mondo della mobilità in sharing inizierà una fase rivoluzionaria – osserva Marco D’Ambrosio, responsabile Sviluppo business di Greenvulcano – che dovrà portare a un impatto ambientale sempre più green, con motori sempre più puliti ed una nuova filosofia della mobilità dove la condivisione avrà un ruolo ancora più centrale, così come i mezzi alternativi, meglio se a emissioni zero”.
Secondo le stime dell’azienda ‘B2b’ “ogni 1.000 autovetture in sharing anziché di proprietà” si ha “un risparmio complessivo di 2mila tonnellate di CO2 all’anno. Insomma è come se si piantassero circa 3mila nuovi alberi. E con gli altri mezzi come il monopattino elettrico o la bicicletta a pedalata assistita l’impatto è addirittura vicino allo zero”.
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