Ogni anno, in tutto il mondo, muoiono 1,53 milioni di persone a causa dell’inquinamento da incendi. Con un trend in aumento. E il 90% di questi decessi si verifica nei paesi a basso e medio reddito. Segnalando che esiste una questione di giustizia climatica legata all’impatto dell’aumento dei roghi – anche a causa del cambiamento climatico – sulla qualità dell’aria che respiriamo.
Lo afferma uno studio sul legame tra incendi e inquinamento atmosferico e pubblicato di recente su The Lancet. La ricerca si basa su dati globali per il periodo 2000-2019 e su analisi statistiche di rischio relativo per mortalità a breve e lungo termine da polveri sottili (PM2,5) e ozono (O3).
Secondo un altro studio, pubblicato su Science a ottobre 2024, a livello globale le emissioni degli incendi nelle foreste sono cresciute di circa il 60% dal 2001 al 2023. Il fattore trainante è proprio il riscaldamento globale.
Inquinamento da incendi e impatto sulla salute
La fotografia scattata dallo studio rivela un impatto sanitario dell’inquinamento da incendi importante, in crescita e spesso sottovalutato.
Degli oltre 1 milione e mezzo di decessi annuali in tutto il mondo, 450mila sono collegati all’aggravamento di malattie cardiovascolari, mentre 220mila a quello di malattie respiratorie. Lo studio ravvisa anche una crescita media del 1,67% annuo dei decessi cardiovascolari attribuibili agli incendi nell’arco dei 20 anni per cui ha analizzato i dati globali.
Le polveri sottili – prodotte direttamente dagli incendi – sono le maggiori responsabili: è attribuibile ai PM2.5 il 77,6% dei decessi. All’ozono, invece, è ricondotto il restante 22,4%.
Dati che spingono gli autori ad avvertire che gli incendi non sono solo un problema ambientale, ma devono essere considerati anche una crisi sanitaria globale. E questo deve riflettersi nelle strategie di azione climatica. Gli investimenti in adattamento climatico e per la prevenzione degli incendi sono cruciali per ridurre la mortalità, sottolinea lo studio.
Ingiustizia climatica
Se si considera la distribuzione geografica dell’impatto dell’inquinamento da incendi, il fenomeno diventa una cartina tornasole delle diseguaglianze globali. 9 morti su 10 si verificano nei paesi meno sviluppati. E quasi 4 su 10 sono concentrate nell’Africa Subsahariana, dove la maggior parte dei paesi ricade tra quelli meno sviluppati.
In altri termini: come per l’impatto degli eventi estremi, anche per l’inquinamento da incendi i paesi meno responsabili del riscaldamento globale sono i più colpiti.
Anche se la tendenza, in questo caso, mostra alcuni elementi positivi. La mortalità attribuibile per reddito è diminuita: nel 2019 i paesi a basso reddito avevano tassi di mortalità 4 volte superiori rispetto ai paesi ad alto reddito. Erano 9 volte superiori nel 2000.