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C’è l’inquinamento atmosferico dietro 1 decesso su 5 in India

Lo studio di Lancet sottolinea la tendenza in netto peggioramento: le polveri sottili sono aumentate del 115% in 30 anni. Scendono solo i decessi causati da inquinamento indoor.

Inquinamento atmosferico
credits: Gerd Altmann da Pixabay

Superato il record del 2017, quando l’inquinamento atmosferico aveva causato 1,24 mln di morti

(Rinnovabili.it) – Nel 2019, quasi 1 decesso su 5 in India è stato causato dall’inquinamento atmosferico. L’anno passato ha fatto segnare il record di morti da veleni nell’aria. Sono stati 1,67 milioni, cifra record che ha superato anche il picco precedente registrato nel 2017, quando i decessi erano stati 1,24 milioni (il 12,5% del totale delle morti).

Non sono gli unici dati negativi. La rivista scientifica Lancet, che ha pubblicato il 21 dicembre uno studio complessivo e molto dettagliato sulla qualità dell’aria nel paese asiatico, ha messo in luce le tendenze di lungo periodo.

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L’unica in miglioramento è quella che riguarda l’inquinamento indoor, quello causato dall’uso di certi combustibili (come carbone o kerosene) per la cucina e il riscaldamento. Le morti riconducibili a questa fattispecie sono diminuite ben del 64,2% negli ultimi 30 anni, anche se l’anno scorso erano ancora  più di 600mila.

A cui fa da contraltare un’altra tendenza, di segno opposto e che trascina al rialzo la conta dei morti anno dopo anno. E’ l’inquinamento atmosferico dovuto all’aumento del particolato in sospensione nell’aria. Non solo le polveri sottili hanno ucciso quasi 1 milione di persone in India l’anno scorso, ma la tendenza è un incremento di ben il 115% dal 1990 a oggi. Ancora peggio il dato sull’ozono, cresciuto di quasi il 140%.

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Tutti tipi di inquinamento fortemente legati al settore energetico, a quello dei trasporti e al riscaldamento. L’India ha un problema cronico con l’inquinamento atmosferico. Nel paese si trovano le 14 città più inquinate al mondo. Il governo a inizio 2019 ha disposto un piano per far scendere le concentrazioni di PM2,5 e PM10 del 20-30% entro il 2024 rispetto ai valori del 2017, finora con pochi risultati.

Lo studio apparso su Lancet traduce anche il conto dei decessi in termini economici. L’inquinamento, si legge nella ricerca, ha causato una perdita di produzione pari a quasi 37 miliardi di dollari, cioè l’1,36% del Pil indiano. La città più colpita, da questo punto di vista, è Nuova Delhi.