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Incendio di Chernobyl: il fumo soffoca Kiev

A causa del drammatico incendio di Chernobyl, la capitale ucraina diventa la più inquinata al mondo

(Rinnovabili.it) – Non sembrano placarsi le fiamme intorno all’ex centrale nucleare di Pripyat. L’incendio di Chernobyl, scatenatosi il 4 aprile, mette ora in serio rischio la capitale Ucraina, Kiev, facendo aumentare i tassi di inquinamento atmosferico della zona e rendendola una delle più inquinate al mondo.

Per questa ragione, circa 3,7 milioni di persone sono state ulteriormente esortate a rimanere al chiuso. Infatti, oltre alla diffusione del covid-19, i fumi del rogo contribuiscono a peggiore le restrizioni per gli abitanti di Kiev, invitati non solo a non uscire di casa, ma anche a tenere chiuse le finestre delle proprie abitazioni.

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Nonostante uno scenario tutt’altro che consolante, sembra però arrivare anche qualche “buona” notizia. Infatti, nessun nuovo rischio di radioattività appare all’orizzonte, sebbene 34 anni fa il disastro di Chernobyl avesse contribuito alla diffusione di nuvole di materiale radioattivo in gran parte dell’Europa. Questo è quanto dichiara il ministro per la Salute ucraino, Illia Yemets, secondo cui lo smog dovuto all’incendio di Chernobyl “non comporta una minaccia chimica o radiologica e i livelli delle radiazioni rientrano nei limiti normali.

“Questo fumo può causare mal di testa, tosse, difficoltà respiratorie, irritazione agli occhi, infiammazione della mucosa del naso e della laringe, nonché una serie di malattie e allergie, ha aggiunto Yemets, rischiando così di rendere più vulnerabili agli effetti dello stesso coronavirus. Non a caso, secondo la società IQAir, specializzata del monitoraggio della qualità dell’aria, Kiev sta vivendo il più alto livello di contaminazione dell’aria mai registrato in quella zona, superando città come Hangzhou, Chongqing e Shanghai in Cina.

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Nell’ultima settimana l’incendio di Chernobyl si è propagato raggiungendo anche la vicina regione di Zhytomyr, distruggendo alcune case e causando incidenti automobilistici. Tuttavia, il servizio di emergenza ucraino ha dichiarato che, a partire dal fine settimana, non sono stati identificati nuovi focolai nell’area di Chernobyl e Zhymomyr.

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