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Qual è l’impronta di carbonio della plastica su tutto il ciclo di vita?

Impronta di carbonio della plastica: in 20 anni è raddoppiata
via depositphotos.com

Il boom dell’impronta di carbonio della plastica dovuto soprattutto al carbone

(Rinnovabili.it) – Dagli anni ’50 abbiamo prodotto più o meno 8,3 miliardi di tonnellate di plastica, con la domanda globale che è cresciuta di 4 volte in appena 40 anni. Di questo volume almeno il 60% è finito in discarica o direttamente nell’ambiente. Quindi in gran parte negli oceani, dove secondo l’Unep, l’agenzia Onu per la protezione ambientale, causa la morte di più di 1 milione di uccelli acquatici e di 100mila mammiferi marini ogni anno. In realtà, l’impronta di carbonio della plastica è molto più alta e il motivo è uno solo: il carbone.

Secondo una ricerca del Politecnico di Zurigo, l’analisi attenta dell’intero ciclo di vita della plastica porta al rialzo le stime sull’impronta ambientale di questo materiale. Dalle stime più diffuse manca una valutazione precisa sulle fonti di energia impiegate durante il processo di lavorazione. Spesso questa fonte è il carbone, soprattutto perché i paesi dove negli ultimi 20 anni si è verificato un boom di produzione di plastica sono anche quelli dove il mix elettrico è dominato dal carbone: Cina, India, Indonesia e Sudafrica.

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I ricercatori sono andati in profondità e con un lavoro certosino di recupero dei dati hanno valutato i settori per paese che pesano di più. “L’impronta di carbonio legata alla plastica del settore dei trasporti in Cina, dell’industria elettronica in Indonesia e dell’industria delle costruzioni in India è aumentata più di 50 volte dal 1995”, riassume Livia Cabernard, dottoranda all’Istituto di Scienza, Tecnologia e Politica (ISTP) del Politecnico e prima firma dello studio.

A conti fatti, dal 1995 al 2015, l’impronta di carbonio della plastica è raddoppiata e tocca i 2 mld di t di CO2 equivalente (CO2e). Significa il 4,5% delle emissioni globali di gas serra, ben più di quanto si pensasse in precedenza. Lo studio dei ricercatori dell’istituto svizzero ricostruisce anche l’impronta sanitaria globale della plastica, trovando che a causa dell’inquinamento atmosferico da particolato fine è aumentata del 70%.

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