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L’impatto del clima sulla salute: 13 morti al minuto per l’inquinamento dell’aria

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L’Oms alla COP26: non dimenticatevi dell’impatto del clima sulla salute

(Rinnovabili.it) – Rafforzare l’azione climatica alla COP26 di Glasgow non fa bene solo al clima: anche la salute umana ne può ricevere enormi vantaggi. Frenare il cambiamento climatico è la cosa giusta da fare e, in più, ci conviene pure. È questo il messaggio che lancia l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) a 20 giorni dall’inizio del vertice internazionale sul clima, portando alla luce un tema un po’ trascurato come l’impatto del clima sulla salute.

Qualche numero aiuta a prendere le misure della grandezza del fenomeno. L’inquinamento dell’aria, principalmente dovuto alle fonti fossili, causa 13 morti al minuto in tutto il mondo, sostiene l’Oms. “Ridurre l’inquinamento atmosferico ai livelli delle linee guida dell’Oms ridurrebbe il numero totale di decessi globali per inquinamento atmosferico dell’80%”, spiega Maria Neira, direttore dell’ambiente, dei cambiamenti climatici e della salute dell’agenzia Onu.

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I benefici superano di gran lunga i costi, dunque. Così l’Oms offre una serie di raccomandazioni ai delegati che negozieranno alla COP26 per tener conto nel modo migliore dell’impatto del clima sulla salute. Al primo posto troviamo l’impegno per una ripresa “sana”, oltre che verde e giusta: la salute deve diventare un fattore sempre considerato quando si parla di contrastare il cambiamento climatico. Tanto che bisognerebbe, sostiene l’Oms, dare priorità a quegli interventi che permettono di ottenere i maggiori vantaggio economici, sociali e in termini di salute.

Tra le azioni ad ampio spettro, l’agenzia Onu preme per accelerare la transizione energetica aumentando la quota di rinnovabili e dicendo addio per sempre alle fossili, in particolare il carbone, responsabili della maggior parte dell’inquinamento dell’aria.

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Non mancano i passaggi su mobilità e biodiversità. La COP26 dovrebbe reimmaginare trasporti e mobilità, promuovere un design urbano e sistemi di trasporto sani e sostenibili, con un migliore uso del territorio, accesso allo spazio pubblico e priorità per pedoni, biciclette e trasporti pubblici. E dovrebbe proteggere la natura e gli ecosistemi e ripristinare le aree degradate, senza i quali non possiamo garantirci una vita sana.

“La pandemia di Covid-19 ha messo in luce i legami intimi e delicati tra l’uomo, gli animali e il nostro ambiente”, tira le somme il numero 1 dell’Oms, Tedros Ghebreyesus. “Le stesse scelte insostenibili che stanno uccidendo il nostro pianeta stanno uccidendo le persone”. (lm)

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