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La peggior fonte di idrocarburi policiclici aromatici in città? Non sono le auto

idrocarburi policiclici aromatici
Foto di carlamossolin da Pixabay

Gli idrocarburi policiclici aromatici sono composti cancerogeni

(Rinnovabili.it) – I veicoli a diesel e benzina sono i principali produttori di idrocarburi policiclici aromatici in città. Ma non sono la fonte peggiore, cioè quella più cancerogena. Il primato spetta a camini e stufe. Insomma, la biomassa legnosa può essere vista come una soluzione più sostenibile per certi aspetti. Ma sul fronte della salute, nei contesti urbani, qualche dubbio è lecito.

Lo sostiene uno studio condotto da diverse università greche, svizzere e cipriote e apparso su Atmospheric Chemistry and Physics. I dati si riferiscono ad un solo caso, quello di Atene. Ma la situazione della capitale della Grecia, spiegano gli autori, è comparabile con quella di molti altri grandi centri urbani occidentali e non solo.

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Per un anno, gli scienziati hanno monitorato i livelli di idrocarburi policiclici aromatici (Ipa), un gruppo di composti organici che derivano dalla combustione incompleta di materiale organico e dall’uso di olio combustibile, gas, carbone e legno nella produzione di energia. E sono molto pericolosi per la salute. Sono considerati cancerogeni e l’esposizione continuativa agli Ipa può causare anche sindromi cardio-vascolari, cataratta, danni a reni e fegato.

In termini di quantità assolute, il traffico veicolare si conferma la fonte principale. Il 33% degli idrocarburi policiclici aromatici rilevati ad Atene proviene da auto diesel, il 29% da veicoli a benzina. Gli Ipa derivanti dalla combustione di massa legnosa è una fetta minore, il 31%. È possibile risalire alle fonti originarie perché ogni tipo di particella ha una “firma” caratteristica che ne indica la provenienza.

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Ma non tutti gli idrocarburi policiclici aromatici sono uguali. Lo studio rileva che quelli più cancerogeni sono soprattutto quelli di camini e stufe. Se si tiene conto di questo fattore e si ricalibra il “peso” di ciascun Ipa, in proporzione quelli da combustione di biomassa contano quasi per la metà degli Ipa, il 43%, mentre il diesel si ferma al 36% e la benzina al 17%.

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