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I terreni agricoli d’Europa sono il più grande serbatoio di microplastiche del mondo

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Foto di Dean Moriarty da Pixabay

I fanghi di depurazione come fertilizzante agricolo: una pratica sostenibile che potrebbe riservare risvolti negativi

(Rinnovabili.it) – Nei terreni agricoli in Europa potenzialmente si trova la più elevata concentrazione di microplastiche del mondo. Questi i risultati di uno studio dell’università di Cardiff, che ne stima tra le 31.000 e le 42.000 tonnellate all’anno. Il lavoro, pubblicato su Environmental Pollution, ipotizza che i residui della depurazione delle acque reflue utilizzati in parte nei fertilizzanti agricoli contengano microplastiche . “La nostra ricerca si chiede se le microplastiche vengono effettivamente rimosse negli impianti di trattamento delle acque reflue o se vengono spostate intorno all’ambiente”, ha affermato l’autore principale dello studio, James Lofty.

I terreni agricoli in Europa potrebbero essere il più grande serbatoio di microplastiche del mondo.

I fanghi di depurazione, normalmente riciclati nel fertilizzante agricolo, potrebbero essere costituti fino all’1% da microplastiche derivati delle acque reflue. I livelli di concentrazione potrebbero oscillare tra le 31.000 e le 42.000 tonnellate, pari a quella delle acque superficiali oceaniche. La quantità di microplastiche che ogni anno si depositano sui terreni agricoli d’Europa si attesta tra le 86 e le 710 migliaia di miliardi. Il primato nella contaminazione spetta al Regno Unito, che batte tutti in Europa con una quantità annuale stimata di 500-1000 particelle per mq. Seguono Spagna, Portogallo e Germania. 

Date le dimensioni ridotte (sotto i 5mm) le microplastiche sono una minaccia per la sopravvivenza della fauna che potrebbe mangiarle e trasportare i contaminanti. “La chiara mancanza di strategia da parte delle aziende idriche per gestire le microplastiche nei fanghi di depurazione significa che questi contaminanti vengono trasportati di nuovo nel terreno e alla fine torneranno nell’ambiente acquatico” ha spiegato il professor Lofty.

Le indagini hanno esaminato campioni tratti dall’impianto di trattamento di acque di Nash, a Newport, nel Galles del Sud. L’impianto tratta le acque di un bacino di popolazione di circa 300.000 persone. I risultati hanno mostrato che l’impianto di trattamento era pienamente efficace nella rimozione di particelle tra l’1 e i 5 mm. Ma anche che ogni grammo dei fanghi è costituito per circa l’1% del proprio peso da microplastiche.


Si tratta in ogni caso di dati parziali, perché lo studio si è fermato alle particelle con dimensioni di 1mm, non scendendo sotto questa soglia. La concentrazione potrebbe pertanto essere maggiore alle stime. “I nostri risultati evidenziano l’entità del problema attraverso i suoli europei e suggeriscono che la pratica di spargere fanghi sui terreni agricoli potrebbe potenzialmente renderli uno dei più grandi serbatoi globali di inquinamento microplastico”, ha continuato James Lofty. “È necessario intensificare il monitoraggio standardizzato delle concentrazioni microplastiche nei fanghi di depurazione e nei terreni agricoli, che fornirebbe un quadro più preciso dei livelli di contaminazione nei suoli in tutta Europa” ha concluso lo scienziato.

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