Esposizione all’inquinamento delle donne in gravidanza
(Rinnovabili.it) – Uno studio dell’Università della California ha rivelato che negli ultimi anni è aumentato il livello di esposizione all’inquinamento delle donne in gravidanza. L’indagine si è concentrata in particolare sulle sostanze chimiche connesse alle plastiche e ai pesticidi.
La ricerca ha valutato 171 donne parte del programma National Institutes of Health Environmental influences on Child Health Outcomes, provenienti da California, Georgia, Illinois, New Hampshire, New York e Porto Rico.
“Questa è la prima volta che siamo stati in grado di misurare le quantità di sostanze chimiche in un gruppo così ampio e diversificato di donne incinte”, ha detto Tracey J. Woodruff, direttrice del Programma sulla salute riproduttiva e l’ambiente dell’Università della California e autrice dello studio. “I nostri risultati mostrano l’aumento del numero e la portata delle sostanze chimiche nelle donne in gravidanza durante un periodo di sviluppo molto vulnerabile sia per la madre che per il feto”.
Lo studio ha raccolto dati per 12 anni e ha rilevato l’esposizione a 103 sostanze, tra plastiche e pesticidi, potenzialmente dannose per lo sviluppo.Più dell’80% di queste sono risultate presenti in almeno una delle donne monitorate; più di un terzo nella maggioranza.
E l’esposizione a questi inquinanti risulta oggi più alta rispetto al passato. La fonte di contaminazione? Aria, cibo, acqua e comuni prodotti di consumo. A essere maggiormente esposte sono però le minoranze e le donne con un minore livello di istruzione. Prime fra tutte, le donne delle comunità latine in cui sono stati riscontrati livelli elevati di parabeni, ftalati e bisfenoli.