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Ok finale al glifosato in UE per altri 10 anni

I Ventisette scelgono di non scegliere e rimandano la palla alla Commissione UE. Che darà l’ok basandosi sul parere emesso dall’EFSA lo scorso luglio, da cui mancava la valutazione dell’impatto sui consumatori e sulla biodiversità

Dicamba: l’Epa valuta i rischi dell’erbicida erede del glifosato
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L’Italia si è astenuta nell’ultimo voto sul glifosato

(Rinnovabili.it) – L’erbicida più usato al mondo continuerà a essere presente in Europa ‘dal campo alla tavola’ per altri 10 anni. La Commissione europea concederà il rinnovo dell’autorizzazione al glifosato fino al 2033 entro metà dicembre, quando scade quella attuale. Una decisione ‘obbligata’ dopo che i Ventisette non sono riusciti a trovare un accordo sul destino del controverso prodotto fitosanitario.

Chi ha votato no e chi si è astenuto sull’erbicida di Bayer

Il 16 novembre, in sede di commissione di appello, i rappresentanti dei 27 paesi membri non sono riusciti a prendere una decisione. Lo stallo è nato dall’impossibilità di arrivare a una maggioranza qualificata e ha replicato quanto già accaduto un mese prima. Nessun paese ha cambiato idea, con la sola eccezione dell’Italia.

Secondo fonti di ARC2000, Roma aveva votato a favore del rinnovo dell’autorizzazione al glifosato nella sessione di ottobre ma ieri sarebbe passata all’astensione. La ragione sarebbe legata ai dubbi sulla possibilità di usare l’erbicida nelle fasi precedenti al raccolto. A dire no al glifosato sarebbero stati soltanto Austria, Lussemburgo e Croazia, mentre Francia e Germania hanno continuato ad astenersi, di fatto facendo naufragare qualsiasi possibilità di raggiungere una decisione chiara. Insieme a Parigi e Berlino si sarebbero astenuti anche Bulgaria, Belgio, Malta e Olanda.

La Commissione dirà sì al glifosato seguendo l’EFSA

Con la mancata decisione da parte dei Ventisette, la palla torna alla Commissione. Che diventa legalmente responsabile della decisione di autorizzare di nuovo l’erbicida. Un passaggio ormai solo formale, visto che l’esecutivo europeo non farà una scelta ‘politica’ ma seguirà il parere dell’EFSA, l’Autorità europea per la sicurezza alimentare. Autorità la cui ultima valutazione sull’impatto del glifosato sulla salute dell’uomo, degli animali e dell’ambiente, di pochi mesi fa, non individuava aree critiche che impedirebbero un rinnovo dell’approvazione. In realtà, l’EFSA aveva ammesso di non aver potuto valutare il glifosato rispetto a due punti centrali come il rischio alimentare per i consumatori e l’impatto sulla biodiversità. Ma la Commissione tirerà dritto.

“Ci rammarichiamo che la Commissione volti le spalle alla scienza indipendente e alle preoccupazioni dei cittadini e intenda riapprovare questo pericoloso erbicida per altri 10 anni”, è il commento amaro di Pesticide Action Network, la rete di ong europee che combattono contro la chimica in agricoltura. PAN sostiene anche che l’approvazione “violerebbe la legge europea sui pesticidi, secondo la quale la salute e l’ambiente dovrebbero avere la priorità” e che “in caso di dubbio va invocato il principio di precauzione”. Il glifosato è stato classificato come potenzialmente cancerogeno per l’uomo dall’Organizzazione mondiale della sanità nel 2015.