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Giornata mondiale vittime dell’amianto 2022, in Italia ancora 4.400 morti l’anno

Giornata mondiale vittime dell’amianto 2022: in Italia bonificato solo 1 sito su 4
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Il 28 aprile si celebra la Giornata mondiale vittime dell’amianto

(Rinnovabili.it) – In trent’anni l’Italia ha bonificato soltanto ¼ di tutta la fibra d’amianto e di questo passo serviranno altri 75 anni per completare l’opera. È il dato diffuso da Legambiente in occasione della Giornata mondiale delle vittime dell’amianto 2022, che si celebra ogni 28 aprile insieme alla giornata per le morti sul lavoro. Per il Belpaese la ricorrenza quest’anno è doppia: scatta anche il trentennale dall’approvazione della legge 257/1992 che mise al bando questo materiale cancerogeno.

Giornata mondiale vittime dell’amianto, i dati italiani

Intanto, di amianto si continua a morire. “La cifra di 4.400 vittime all’anno per malattie provocate dall’amianto in Italia, di cui 1.600 per mesotelioma pleurico, rappresenta una tragedia silenziosa e immane che va affrontata subito con interventi adeguati alla cura e la prevenzione e con un’azione massiccia per lo smaltimento delle ingenti quantità di amianto presenti tutt’ora a livello nazionale”, ha dichiarato Fulvio Aurora del Coordinamento Nazionale Associazioni Amianto (CNAa). Ma non solo in Italia. La Giornata mondiale delle vittime dell’amianto 2022 serve a ricordare che in tutto il pianeta si stima muoiano ancora oggi più di 107mila persone l’anno.

Tornando nella penisola, i dati aggiornati del Rapporto del registro nazionale dei mesoteliomi (Renam), dicono che, degli oltre 31 mila i casi di mesotelioma pleurico registrati dal 1993 al 2018, l’80% è dovuto proprio all’esposizione alle fibre d’amianto. Eppure il processo di bonifica va a rilento, un po’ ovunque in Italia, sia per l’edilizia privata che per quella pubblica, così come nei grandi siti industriali.

Per questo Legambiente parla del Pnrr come di un’occasione mancata per mettere davvero al centro la salute dei cittadini. “L’argomento amianto non sembra essere una priorità per il governo, che nel Pnrr trova accenno solo in riferimento agli investimenti nel parco agrisolare, bruciando ogni chance di destinare preziose risorse nella sua lotta e sancire così il primato della salute dei cittadini e della difesa dell’ambiente”, accusa Andrea Minutolo, responsabile scientifico di Legambiente.

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