Ghost Farms, i fantasmi visibili dei rifiuti marini
Operazione Ghost Farms-Reclaiming Waters 2024, ovvero 50 container di rifiuti marini recuperati in soli sei giorni. Una vera e propria missione ambientale che si è svolta a Menidi, nel Golfo di Mavrakikos (Grecia occidentale).
Le ghost farms sono allevamenti fantasma, ovvero impianti abbandonati di allevamenti ittici. Le strutture abbandonate continuano ad essere una trappola per i pesci, anche se non sono più in funzione: è il fenomeno del ghost fishing.
Il riciclo dei rifiuti marini
Qual è la destinazione di questa massa di rifiuti marini? Dopo la raccolta, le reti da pesca in nylon saranno trasformate in ECONYL®, un materiale rigenerato con cui creare nuovi prodotti. Alcuni tubi e altre strutture saranno riciclati, altri saranno invece destinati al riuso, in linea con i principi dell’economia circolare.
L’abbandono delle ghost farms ha un grave impatto ambientale perché le strutture abbandonate si degradano in mare, inquinano le zone costiere con gravi danni per la flora e la fauna marine e ripercussioni sulle comunità che vivono in queste aree e traggono sostentamento dal mare.
Intervenire prima che inizi il degrado dei materiali
A Menidi l’obiettivo è stato intervenire sugli impianti di un allevamento ittico recentemente abbandonato, con un intervento di bonifica tempestivo che ha permesso di evitare il degrado delle ghost farms.
In particolare, a Menidi gli operatori di Healthy Seas – che si dedica alla salvaguardia degli oceani e dei mari in tutto il mondo seguendo tre punti chiave: pulizia, educazione e prevenzione dei rifiuti –hanno rimosso reti da pesca, 35 grandi boe, 43 anelli galleggianti e numerosi altri oggetti, oltre al recupero di una barca semiaffondata.
Un’operazione analoga si è svolta a terra, dove i volontari hanno pulito la costa raccogliendo di tutto: dai rifiuti domestici abbandonati dai cittadini alle casse di polistirolo degli allevamenti ittici.
La terza bonifica ambientale di Ghost Farms
Ghost Farms è la terza bonifica ambientale realizzata da Healthy Seas nel 2024, a cui ha partecipato anche Hyundai Motor Europe.
Prima di Menidi, si erano svolte operazioni analoghe a Itaca e Patrasso. Nel 2024, in totale, Healthy Seas ha raccolto 171,2 tonnellate di rifiuti marini, inclusi 62,2 tonnellate di reti da pesca per destinarli al riciclo e al riutilizzo.
Il volume dei rifiuti raccolti fa venire i brividi. Com’è possibile non rendersi conto che danneggiare l’ambiente è anche danneggiare se stessi e i propri figli?
Per sviluppare una consapevolezza ambientale nei cittadini, Healthy Seas ha organizzato iniziative educative con le scuole e workshop universitari sull’importanza della conservazione degli ecosistemi marini.