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L’Europa cambia marcia sulla gestione dell’amianto

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Pubblicato il pacchetto di misure che migliora la gestione dell’amianto in Europa

(Rinnovabili.it) – Più attenzione alle malattie correlate all’esposizione all’amianto, un registro digitale degli edifici per mappare la presenza di questo materiale cancerogeno, strategie nazionali per rimuoverlo in modo sicuro e un nuovo protocollo per lo smaltimento. Sono i capisaldi del nuovo provvedimento UE sulla gestione dell’amianto annunciato oggi dalla Commissione.

L’uso di amianto è vietato in Europa fin dal 2005, ma lo stock ancora presente negli edifici del continente è enorme. Anche se non esistono stime precise, sono 220 milioni gli edifici costruiti prima del bando di 17 anni fa. Un aspetto del problema riguarda la salute sul lavoro. Il 78% dei tumori riconosciuti come dovuti all’attività lavorativa dipende dall’amianto. Solo nel 2019, circa 70mila cittadini sono morti a causa di una passata esposizione a questo materiale.

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Per questo, nel pacchetto sulla gestione dell’amianto, la Commissione presenta una proposta di modifica della direttiva sull’esposizione all’amianto durante il lavoro, intesa a migliorare la protezione dei lavoratori riducendo significativamente il limite di esposizione professionale per l’amianto.

Il focus principale, però, è sullo smantellamento dello stock ancora negli edifici, una sfida importante visti i tassi di ristrutturazione a cui punta l’UE con il Nuovo Bauhaus e gli obiettivi del Green Deal. Tre saranno i passi principali. Primo: una proposta legislativa sul rilevamento e la registrazione dell’amianto negli edifici. Secondo: una volta mappato l’esistente, rendere fruibili a tutti i dati e migliorare le prestazioni. Come? Con l’introduzione di registri digitali degli edifici: serviranno per migliorare la condivisione e l’uso dei dati relativi agli edifici, dalla progettazione alla costruzione, fino alla demolizione. Terzo passo: i Ventisette saranno invitati a elaborare strategie nazionali per la rimozione dell’amianto.

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Oltre a ciò, l’esecutivo UE punta a rivedere il protocollo europeo per la gestione dei rifiuti da costruzione e demolizione e gli orientamenti per le verifiche dei rifiuti prima dei lavori di demolizione e di ristrutturazione degli edifici.

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