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Galletti: satelliti per dare caccia ai pirati ambientali

(Rinnovabili.it) – Ogni anno a causa del lavaggio illegale delle cisterne finiscono nel nostro mare 600mila tonnellate di greggio. Se si considera che nelle acque del nostro prezioso mare transita circa il 20% di tutto il traffico mondiale di prodotti petroliferi, circa 360 milioni di tonnellate all’anno, si capisce come il Mediterraneo sia una delle aree maggiormente esposte al rischio di inquinamento da idrocarburi. Per serrare la guardia, il governo potrebbe schierare dalla sua innovative sentinelle.

Il ministero dell’Ambiente Gian Luca Galletti sta infatti valutando la possibilità di mettere sotto controllo satellitare le piattaforme e il mare italiano; sentinelle volanti che tutelerebbero il Mediterraneo dando la caccia agli ecopirati. L’annuncio è arrivato la scorsa settimana  dallo stesso ministro dell’Ambiente Galletti in occasione delle operazioni di pulizia dello sversamento di gasolio di circa 600 metri a Baja Sardinia. “La caccia ai delinquenti che inquinano i nostri mari – ha spiegato Galletti – si arricchirà presto di nuovi strumenti […] Intendo intensificare la già ottima sinergia e cooperazione con il Comando Generale delle Capitanerie di Porto, nostro straordinario partner operativo, introducendo semplificazioni nelle procedure per rendere ancor più efficaci e tempestivi gli interventi in mare”.

Con il DL #Ambienteprotetto, attualmente all’esame del Parlamento, si estende la responsabilità solidale in caso di danni all’ambiente marino derivante da incidenti su navi che trasportano idrocarburi; la responsabilità ricade anche sul proprietario del carico che per dolo o colpa grave ha scelto di utilizzare navi non rispettose degli standard richiesti. Un passo importante verso un sistema di piena responsabilizzazione che scoraggi l’utilizzo di “carrette del mare” a basso costo per il trasporto di sostanze in grado di danneggiare l’ambiente.

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