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Fukushima, verso l’autorizzazione ambientale per il rilascio in mare dell’acqua contaminata

Fukushima: l’acqua radioattiva sarà versata nell’oceano
Esperti dell’IAEA supervisionano le cisterne contenenti acqua contaminata a Fukushima Daiichi. Foto credit Greg Webb / IAEA – flickr

I lavori per il tunnel di Fukushima potrebbero iniziare a giugno 2022

(Rinnovabili.it) – La Tepco ha iniziato l’iter per costruire il tunnel sottomarino con cui sversare nell’oceano Pacifico l’acqua radioattiva di Fukushima dopo un processo di decontaminazione. L’azienda che gestisce la centrale nucleare giapponese colpita dal terremoto e dallo tsunami del 2011 spera di ricevere l’autorizzazione ambientale nei prossimi mesi e iniziare a realizzare l’opera a giugno 2022.

Al vaglio delle autorità c’è il tunnel lungo circa 1 km, che correrà sul fondale oceanico e rilascerà a 12 m di profondità gli 1,37 mln di t di acqua radioattiva impiegata negli anni per raffreddare la centrale nucleare. A 10 anni dal disastro di Fukushima, infatti, è ancora necessario pompare acqua di mare all’interno dei reattori devastati dall’incidente. Il liquido serve per raffreddare il nocciolo fuso e nel processo viene così contaminato. Ma l’ok serve anche per le apparecchiature con cui Tepco deve diluire il liquido contaminato con acqua marina prima del rilascio, per ridurne la radioattività.

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È uno dei passaggi chiave del processo di decommissioning della centrale nucleare di Fukushima. Da programma, le procedure di rilascio inizieranno ad aprile 2023, proprio quando lo spazio disponibile per lo stoccaggio nelle 1000 cisterne si esaurirà. Una soluzione quasi obbligata, dal punto di vista di Tokyo e della Tepco. Ma anche molto controversa.

Sia i paesi vicini (dalla Corea del Sud alla Cina), sia l’industria ittica nazionale hanno protestato per il timore che il rilascio danneggi la pesca. Il trattamento sarà effettuato con l’Advanced Liquid Processing System: permette di togliere dall’acqua contaminata 62 radionuclidi e il carbonio-14, mentre non è efficace contro il trizio. Prima di sversarlo in mare, il liquido sarà diluito di 100 volte con acqua marina fino a scendere sotto una soglia di concentrazione di trizio di 1500 Bq/L (bequerel per litro). La simulazione fatta da Tepco nelle settimane scorse prevede che i livelli di radioattività reali saranno nettamente più bassi (in media 30 Bq/L).

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