I prelievi di acqua effettuati nei pozzi vicini alla centrale nucleare di Fukushima spaventano il paese. I livelli di cesio superano di 100 volte il limite.
(Rinnovabili.it) – All’indomani dell’annuncio della scomparsa di Masao Yoshida, il Direttore della centrale nucleare che in occasione dell’incidente di Fukushima rimase all’interno della centrale per raffreddare il reattore danneggiato, arrivano le prime polemiche circa la causa della morte del tecnico. Yoshida era affetto da un cancro all’esofago attribuito alla lunga esposizione alle radiazioni, nonostante la Tepco, società che gestisce l’impianto, abbia attribuito la malattia a cause esterne all’esposizione al cesio.
Ma quello che oggi preoccupa i giapponesi è il pericolo di una nuova contaminazione delle acque. Nei pozzi nei pressi della centrale nucleare sono stati infatti registrati livelli di inquinamento da cesio 134 cento volte superiori alla soglia consentita.
La Tepco, che gestisce l’impianto, ha commentato i livelli registrati dichiarando che le concentrazioni record di cesio 134 (9.000 Bq/l) e di cesio 137 (18.000 Bq/l) hanno una causa non ancora nota ma sono stati assicurati monitoraggi costanti del problema per arginare la contaminazione delle acque che al momento hanno un tasso di inquinamento superiore anche al post Cernobyl.