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India: una fuga di stirene manda nel panico la popolazione

Un incidente avvenuto nello stabilimento chimico di LG Corp della città indiana di Visakhapatnam costringe le autorità indiane ad evacuare migliaia di persone.

Fuga di stirene
Credits: Free-Photos da Pixabay

Caos e paura durante le operazioni di evacuazione dovute ad una fuga di stirene

(Rinnovabili.it) – Almeno 11 persone sono morte ieri in India a causa di una fuga di stirene da una fabbrica di plastica di proprietà della LG Corp. L’incidente è avvenuto nella città costiera di Visakhapatnam, nella regione sud-orientale dell’Andhra Pradesh. La fuga di gas ha provocato danni alla salute in centinaia di persone, costrette a raggiungere gli ospedali più vicini.

Oggi, nel timore di una seconda fuga di stirene dovuta all’aumento delle temperature nell’impianto, le autorità indiane hanno evacuato migliaia di persone dall’area intorno allo stabilimento chimico. Tuttavia, la poca chiarezza nelle informazioni ha creato scompiglio, facendo temere alla popolazione locale che l’evacuazione fosse dovuta ad una seconda fuoriuscita già in corso. “La situazione è tesa”, ha detto a Reuters Surendra Anand, un agente dei vigili del fuoco nel distretto di Visakhapatnam.

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La LG Corp, però, ha dichiarato che non c’è stata una seconda fuga di stirene e la richiesta di evacuazione è stata solo una misura precauzionale in quanto si teme che la temperatura dei serbatoi aumenti. A questo proposito, stiamo facendo quanto necessario, incluso l’inserimento di acqua nel serbatoio.

Srijana Gummalla, commissario della società municipale di Visakhapatnam, aveva affermato che le emissioni di gas hanno subito fluttuazioni nel corso della giornata e si erano ampiamente ridotte. Nonostante le rassicurazioni, le operazioni di evacuazione non sono avvenute con il necessario ordine. “C’era confusione e panico. Le persone non erano in grado di respirare, ansimavano. Coloro che stavano cercando di scappare sono crollati per strada, ha dichiarato al Guardian Kumar Reddy, un residente.

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Lo stabilimento chimico era in procinto di riaprire dopo un lungo periodo di blocco imposto dalle autorità indiane per frenare la diffusione del nuovo coronavirus. Da quanto ha dichiarato Jagan Mohan Reddy, primo ministro dell’Andhra Pradesh, la perdita si è verificata perché lo stirene era stato immagazzinato per un periodo di tempo troppo lungo.

L’espisodio ha fatto tornare in mente uno dei più grandi disastri ambientali della storia, l’incidente di Bohpal del 1984, quanto circa 3500 persone morirono a causa di una nube tossica di isocianato di metile che si propagò dallo stablimento della Union Carbide, specializzato nella produzione di pesticidi. Le famiglie delle vittime ricevettero come risarcimento l’equivalente di 500 euro e in molti, ancora oggi, soffrono di gravissimi postumi.