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La California mette al bando fracking e petrolio

Il governatore firma l’ordine esecutivo per dire basta alla fratturazione idraulica dal 2024, anno dopo il quale non saranno più assegnate nuove licenze. Per l’estrazione convenzionale previsto un bando totale nel 2045

Fracking e petrolio: la California dice basta
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La battaglia sul fracking si allarga all’intera industria oil&gas

(Rinnovabili.it) – “La crisi climatica è reale e continuiamo a vederne i segni ogni giorno”. E’ con queste parole che il governatore della California, Gavin Newsom, il 23 aprile ha firmato l’ordine esecutivo con cui dice stop al fracking e all’estrazione di petrolio su tutto il territorio dello Stato. Decisione che conferma la California all’avanguardia nelle politiche sul clima così come nella transizione energetica negli Stati Uniti.

 La volontà di limitare l’estrazione di shale gas con tecniche di fratturazione idraulica era nota già da qualche mese. Una proposta di legge presentata lo scorso febbraio fissava l’inizio di una moratoria al 1° gennaio 2022 e il bando totale nel 2027. L’ordine esecutivo firmato da Newsom allenta un po’ i termini: il Department of Conservation, che ha giurisdizione sullo sfruttamento dell’oil&gas, deve studiare un bando e ha tempo fino al 2024.

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Per quella data, quindi, è possibile che la California non assegnerà più nuovi permessi alle aziende del fracking. Spetterà comunque all’ente determinare più nel dettaglio i contorni dello stop. La fratturazione idraulica però rappresenta solo l’1,5% della produzione di idrocarburi dello Stato. Ben più importante è quindi l’idea di dire stop all’estrazione di gas e petrolio anche con tecniche tradizionali.

L’ordine esecutivo dà mandato all’Air Resources Board statale di studiare come strutturare questo bando affinché entri in vigore entro il 2045 al più tardi. L’agenzia dovrà fare una valutazione dell’impatto ambientale dell’industria fossile e stabilire anche in che modo è possibile evitare ricadute dannose sull’economia locale.

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In parallelo, altri politici locali stanno lavorando insieme ad associazioni ambientaliste per far passare delle leggi che fissino una distanza minima tra gli impianti estrattivi e i luoghi frequentati da bambini, come scuole e parchi giochi. Problema che è molto sentito, visto che sono quasi 7,5 milioni i californiani che vivono a meno di 1,7 km dalle trivelle. E sono in particolare le comunità di colore e a più basso reddito a essere colpite.