In documenti interni aziende petrolifere come Exxon, Esso, Shell riconoscevano gli impatti delle fossili sulla salute. Ma li hanno tenuti nascosti
Un’inchiesta del Guardian svela cosa sapevano le compagnie fossili
(Rinnovabili.it) – Le Big Oil sanno almeno dagli anni ’60 che bruciare energie fossili contribuisce a tipologie di inquinamento che hanno serie ricadute per la salute umana. Nonostante lo abbiano scoperto, riconosciuto e scritto in decine e decine di documenti interni, hanno passato i decenni successivi a frenare l’adozione di nuove leggi sulla qualità dell’aria. Lo rivela il quotidiano britannico Guardian in un’inchiesta che si basa sul documenti provenienti da archivi aziendali, inclusi appunti e documenti ad uso interno. Quindi mai resi pubblici prima.
Il linguaggio usato dalle Big oil per descrivere gli effetti dell’inquinamento da fonti fossili è molto chiaro e diretto. La Imperial Oil, una sussidiaria della Exxon, riconosce già nel 1967 che l’industria petrolifera dà un “contributo importante a molte delle principali forme di inquinamento”.
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La Shell in un rapporto tecnico ad uso interno fa un passo in più. L’autore del documento avverte che l’inquinamento “può, in situazioni estreme, essere dannoso per la salute”. Poi il punto dolente: l’industria petrolifera deve riconoscere che le automobili “sono di gran lunga le maggiori fonti di inquinamento atmosferico”.
Per poi andare nei dettagli. L’anidride solforosa che deriva dalla combustione del petrolio, riporta il Guardian sempre citando i documenti, può causare “difficoltà respiratorie”. L’anidride azotata, che viene emessa da auto e centrali elettriche, può causare danni ai polmoni. Poi una previsione: “ci sarà clamore per ridurre [il diossido di azoto], probabilmente sulla base di sospetti effetti cronici a lungo termine”. Un avviso alla compagnia per gestire in anticipo le possibili critiche.
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Critiche che si sarebbero dirette verso la compagnia perché sono le particelle emesse dai combustibili fossili “i veri cattivi per quanto riguarda gli effetti sulla salute”, visto che veicolano tossine e agenti cancerogeni “in profondità nei polmoni”. Senza le particelle fossili, invece, queste sostanze “verrebbero rimosse al livello della gola”.
Esso, Exxon, l’American Petroleum Institute sono altri enti di cui il quotidiano analizza documenti interni, nei quali continuano ad abbondare i riconoscimenti del ruolo delle fossili nell’inquinamento e nei danni alla salute umana.