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Sarà più facile e rapido (e sicuro) denunciare le violazioni ambientali

Una convenzione tra 46 paesi coinvolge l’Onu nella protezione e nella tutela di chi denuncia le violazioni ambientali. E rende più semplice il meccanismo di tali denunce

violazioni ambientali

di Andrea Barbieri Carones

(Rinnovabili.it) – La denuncia delle violazioni ambientali sarà più rapida e chi si incarica di puntare il dito contro minacce all’ecosistema sarà più tutelato. Questo è il frutto della convenzione internazionale, firmata da 46 paesi più l’Unione Europa, che istituisce un meccanismo di risposta rapida che consente a qualsiasi individuo di presentare un reclamo a un ente delle Nazioni Unite. 

Quest’ultimo, potrà allertare i governi nazionale obbligandoli a interrompere – o fare interrompere – le pratiche o le violazioni ambientali. Ossia azioni che, in generale, danneggiano l’ecosistema o minacciano i diritti di chi chiunque voglia difenderlo.

I sostenitori di questa convenzione ritengono che il meccanismo creato favorirebbe un’azione più rapida rispetto alle tecniche tradizionali. Cause che vanno dalle cause in tribunale o alla creazione di pressioni politiche. Ossia tutte cose che possono richiedere tempo.

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Il miglioramento della protezione dei difensori ambientali può riguardare preoccupazioni su temi scottanti come la costruzione di dighe o le politiche agricole dannose. Ma anche le ricadute dei progetti petroliferi e il disboscamento illegale delle foreste.

L’accordo si fonda sulla creazione di un “meccanismo di risposta rapida“. Perché l’ambiente non può aspettare.

Tutela di chi denuncia le violazioni ambientali, “una decisione storica”

“Questa decisione storica – commenta il segretario esecutivo dell’Unece (la Commissione economica per l’Europa delle Nazioni Unite) Olga Algayerova –  è un chiaro segnale per i difensori dell’ambiente che non saranno lasciati senza protezione”.

Questo avviene in seguito a una tendenza crescente che vede molti difensori ambientali vivere sotto la minaccia di ritorsioni e a rischio anche della propria vita. “Specialmente nei casi in cui si esprimono contro la pianificazione territoriale e i progetti infrastrutturali su larga scala”.

Il tema non è di poco conto, visto che l’Unece ha segnalato casi di persecuzione, penalizzazione e molestie contro i difensori dell’ambiente in 16 dei paesi firmatari. 

“Nessuno dovrebbe vivere nella paura di difendere l’ambiente” ha detto Olga Algayerova.

Tra le varie cose, la convenzione che tutela di difensori dell’ambiente mira a garantire che il chiunque abbia il diritto a ricevere informazioni sull’ambiente e il diritto a partecipare alle decisioni al riguardo che potrebbero influire sul suo benessere.