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Le emissioni dell’agricoltura provocano quasi 600 morti l’anno in Lombardia

I risultati di due studi condotti dal CMCC illuminano la relazione complessa tra ammoniaca, ossidi di azoto e particolato: nel mirino i modelli intensivi di allevamento

Emissioni agricoltura: in Lombardia fanno 600 morti l’anno
Foto di Patrick Baum su Unsplash

L’agricoltura è il principale produttore di emissioni di ammoniaca nella pianura Padana

Il settore agricolo è uno dei principali responsabili dell’inquinamento dell’aria nella pianura Padana. Con ripercussioni importanti per la salute umana. Solo in Lombardia, le emissioni agricoltura – dovute soprattutto ai modelli intensivi di allevamento – sono direttamente responsabili di quasi 600 morti l’anno. Lo affermano due studi recenti condotti dal CMCC, università Bocconi e Legambiente nell’ambito del progetto INHALE.

I lavori hanno sfruttato il crollo delle emissioni inquinanti di trasporti e industria durante la fase iniziale della pandemia di Covid-19, nel 2020, per quantificare l’impatto specifico delle emissioni dell’agricoltura sulla qualità dell’aria. In quel periodo, infatti, i livelli di particolato nelle regioni del Nord sono rimasti elevati nonostante il blocco della circolazione e di molte attività produttive.

Il gruppo di ricercatori è riuscito ad esaminare con più precisione la relazione complessa tra le emissioni di ammoniaca – provenienti dalle stalle o dallo spargimento di reflui zootecnici – biossido di azoto e concentrazioni di aerosol inorganici secondari.

Emissioni agricoltura, l’impatto sull’inquinamento dell’aria al Nord

Tra i risultati del primo studio, apparso su Atmospheric Environment, spicca il dato dell’impatto del settore rispetto a trasporti e industria: l’agricoltura è il principale produttore di emissioni di ammoniaca nella Pianura Padana. E contribuisce quindi in modo sostanziale alla formazione di particolato secondario – ovvero, le polveri sottili – e al deterioramento della qualità dell’aria. Per ridurre i livelli di inquinamento atmosferico, conclude lo studio, non basta aggredire un solo precursore del particolato (come gli NOx, associati principalmente al traffico veicolare). Occorre un’azione congiunta che affronti anche le emissioni di ammoniaca.

Il secondo studio restringe il campo alla Lombardia e, per la prima volta, propone una stima dell’impatto diretto delle emissioni dell’agricoltura basata su dati reali. I composti chimici a base di ammoniaca compongono circa il 30% del particolato PM10 nella regione. “Abbiamo dimostrato che lo spargimento di letame in Lombardia contribuisce al deterioramento della qualità dell’aria in inverno, poiché viene rilasciata ammoniaca nell’atmosfera”, spiega Stefania Renna, ricercatrice del CMCC e prima firma dello studio.

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About Author / Lorenzo Marinone

Scrive per Rinnovabili dal 2016 ed è responsabile della sezione Clima & Ambiente. Si occupa in particolare di politiche per la transizione ecologica a livello nazionale, europeo e internazionale e di scienza del clima. Segue anche i temi legati allo sviluppo della mobilità sostenibile. In precedenza si è occupato di questi temi anche per altri siti online e riviste italiane.