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Emergenza smog in Pianura Padana. Legambiente: “Agire ora”

L’emergenza smog in Pianura Padana non si è mai arrestata; Legambiente ha elaborato un piano di proposte: “Il futuro governo e le regioni mettano la qualità dell’aria tra le priorità”

Emergenza smog in Pianura Padana.
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Emergenza smog in Pianura Padana

(Rinnovabili.it) – L’emergenza smog in Pianura Padana non si è mai arrestata e queste che stanno arrivando sono le settimane di maggiore gravità; Legambiente ha rivolto per questo un appello al governo e alle Regioni affinché mettano al primo posto la qualità dell’aria. L’associazione ha elaborato una serie di proposte pratiche per mitigare il grave inquinamento che colpisce il bacino padano, dalla riduzione delle emissioni agricole al disincentivo dei mezzi di trasporto privati, con un miglioramento dei trasporti pubblici locali e una riduzione dei limiti di velocità. 

I dati di Legambiente dipingono un quadro particolarmente grave per il bacino padano, dove nel 2021 il livello di sostanze inquinanti misurate nei principali capoluoghi superava i valori limite istituiti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.

In tutto il Nord Italia, spiega una nota del Cigno Verde, “sono ancora presenti le condizioni che hanno portato l’Unione Europea ad aprire ben tre procedure d’infrazione in materia di qualità dell’aria”.

La prima infrazione, spiega l’organizzazione, si è conclusa con una condanna della Corte Europea di Giustizia; la seconda ha visto l’apertura di un contenzioso da parte della Commissione Europea che, nel maggio 2022, ha accolto il favore della Corte di Giustizia; la terza è ancora agli inizi ma difficilmente si concluderà a favore del nostro Paese, i cui livelli di qualità dell’aria peggiorano. 

Le prospettive non sono di miglioramento, visto che – come ricorda Legambiente – l’Unione Europea a breve pubblicherà un aggiornamento della direttiva sulla qualità dell’aria in cui verranno ristretti ulteriormente i limiti attualmente esistenti. 

“L’aggiornamento delle linee guida da parte dell’OMS e la prossima emanazione di una nuova direttiva europea sulla qualità dell’aria devono essere uno sprone per i decisori politici italiani – ha dichiarato Giorgio Zampetti, direttore generale di Legambiente – non si dovranno chiedere deroghe all’Unione Europea, ma occorrerà dimostrare di saper spendere in modo saggio le risorse europee per favorire una vera transizione ecologica. Oltre alle proposte che riguardano la mobilità su scala urbana che chiediamo da tempo, riteniamo infatti necessaria un’azione trasversale e coordinata, per consentire all’accordo per la qualità dell’aria del bacino padano di arrivare a risultati concreti riducendo il più presto possibile il livello di inquinamento atmosferico, ogni anno responsabile di oltre 350.000 morti nell’intera Unione Europea, di cui 50.000 solo in Italia”.

Le proposte di Legambiente per l’emergenza smog in Pianura Padana

Agricoltura – I comitati regionali di Legambiente del bacino padano, Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna e Veneto richiedono un intervento trasversale da parte del governo nazionale e delle amministrazioni regionali affinché nell’Accordo per il miglioramento della qualità dell’aria nel bacino padano siano incluse azioni utili ad abbassare i livelli di inquinanti durante l’inverno. 

Secondo le ultime indagini ARPA, spiegano le associazioni, il settore agricolo è il primo responsabile dell’emergenza smog in Pianura Padana. Da qui la richiesta di rafforzare il sistema di monitoraggio e di sostenere l’utilizzo di soluzioni tecnologiche avanzate per la riduzione delle emissioni. La proposta elaborata dai nodi locali del Cigno verde è la definizione di una programmazione dedicata del Piano Strategico della PAC (Politica Agricola Comunitaria) destinata a risorse per investimenti per la riduzione delle emissioni di ammoniaca, responsabile della formazione delle polveri sottili. Sempre in riferimento all’ammoniaca, richiedono che l’utilizzo del digestato ottenuto dai liquami sia possibile solo con le tecniche che ne assicurano l’interramento immediato. 

Alle Regioni Legambiente chiede la definizione di un programma redatto con la partecipazione delle associazioni di categoria che abbia come obiettivo la riduzione del carico zootecnico, abbassandolo ai livelli previsti dalla direttiva Nitrati. 

Trasporti e riscaldamento privato – Il settore dei trasporti ha importanti responsabilità nella produzione di smog in Pianura Padana, per questo la richiesta dei nodi regionali di Legambiente è un potenziamento del Trasporto Pubblico Locale, per portarlo a livelli minimi di competitività con quello privato: le associazioni domandano più mezzi e personale. Parallelamente, al Governo centrale è richiesto di intervenire sui limiti di velocità abbassandoli, così da ridurre le emissioni del traffico su lunga distanza. 

La crisi energetica e l’aumento del prezzo dei combustibili fossili fanno inoltre prevedere una crescita dell’utilizzo di impianti di riscaldamento a biomassa come stufe o camini, che contribuiscono al peggioramento della qualità dell’aria: per questo Legambiente richiede che la cittadinanza sia sensibilizzata e incentivata al passaggio a impianti di riscaldamento elettrici, oltre che interventi sull’efficientamento energetico degli edifici.