Il fumo di sigaretta è responsabile del 7% delle polveri sottili. A Milano scatta lo stop alle bionde ovunque, anche per strada. Poche le eccezioni, multe da 40 a 240 euro
Fino a 240 euro di multa per chi viene sorpreso con la sigaretta accesa in strada. Dal 1° gennaio 2025 scatta il divieto di fumo all’aperto a Milano. Tante le ragioni dietro la scelta dell’amministrazione guidata da Beppe Sala di estendere il no alle bionde. Tra i motivi, la salvaguardia della qualità dell’aria e la lotta all’inquinamento. Basti pensare che il fumo di sigaretta è responsabile del 7% del polveri sottili rilevate, secondo i dati di Arpa Lombardia.
Divieto fumo all’aperto a Milano: cosa cambia dal 1° gennaio 2025?
Per i milanesi, il 1° gennaio 2025 sarà uno spartiacque come lo fu per tutti gli italiani il 16 gennaio 2003, quando entrò in vigore la legge Sirchia e in tutta la penisola dalla mezzanotte fu proibito fumare al chiuso nei locali pubblici.
Da capodanno, a Milano sarà vietato fumare in tutte le “aree pubbliche o ad uso pubblico” all’aperto. Non solo i parchi, quindi, ma anche vie e strade. Le uniche eccezioni si applicano per le zone isolate dove si possa mantenere una “distanza di 10 metri da altre persone”.
Cosa cambia rispetto al passato? Dal 1° gennaio 2021, con l’entrata in vigore del nuovo Regolamento per la qualità dell’aria, Milano aveva vietato il fumo in alcune aree all’aperto. Lo stesso regolamento sanciva dal 2025 l’estensione del divieto a ogni luogo pubblico all’aperto.
Nel dettaglio, secondo l’art.9 del Regolamento comunale sulla qualità dell’aria, finora a Milano era vietato fumare in queste aree pubbliche all’aperto:
- parchi, ossia aree destinate a verde pubblico, salvo se è possibile il rispetto della distanza di almeno 10 metri da altre persone;
- aree attrezzate destinate al gioco, allo sport o alle attività ricreative dei bambini;
- fermate di attesa dei mezzi pubblici, incluse le fermate dei taxi, fino ad una distanza di 10 metri dalle relative pensiline ed infrastrutture segnaletiche;
- cimiteri;
- aree cani;
- strutture sportive di qualsiasi tipologia, ivi comprese le aree adibite al pubblico (ad esempio: spalti).
Dal 1° gennaio 2025, il divieto di fumo all’aperto a Milano è esteso anche a queste aree:
- tutte le aree pubbliche o ad uso pubblico;
- incluse le aree stradali;
- salvo in “luoghi isolati dove sia possibile il rispetto della distanza di almeno 10 metri da altre persone”.
Il divieto vale solo per i prodotti che prevedono la combustione di tabacco. Resta invece ammesso l’utilizzo di sigarette elettroniche (e-cig).
Inquinamento e fumo di sigaretta: i dati
“Sono consapevole che fare rispettare questo provvedimento non sarà semplice né immediato, ma sono anche convinta che sarà uno strumento per avviare un vero cambio culturale. Ecco perché contiamo sulla collaborazione di tutte e tutti”, commenta l’assessora all’Ambiente e Verde Elena Grandi. Il divieto fa parte del Piano Aria e Clima di Milano.
Oltre alle ricadute positive per la salute dei fumatori, Grandi sottolinea il legame tra sigarette e inquinamento atmosferico. Il fumo di sigaretta, secondo i dati di Arpa Lombardia, è responsabile del 7% delle emissioni di polveri sottili.
Le particelle di PM10 hanno un diametro inferiore a 10 micrometri e possono penetrare nei bronchi, causando danni respiratori e aumentando il rischio di malattie croniche.