La marea rossa è costata alla Norilsk Nickel la più alta multa per danni ambientali nella storia della Russia. I lavori di ripristino nella regione potrebbero durare 5-10 anni
Una fuoriuscita di 20mila t di carburante all’origine del disastro ambientale di Norilsk
(Rinnovabili.it) – Dopo la pubblica reprimenda da parte di Putin arriva il conto in rubli. L’azienda che causò il disastro ambientale di Norilsk, la Nornickel, dovrà pagare una maxi multa da 2 miliardi di dollari per i danni provocati all’ambiente dalla ‘marea rossa’.
L’incidente risale al 29 maggio del 2020. Una cisterna per il rifornimento della centrale elettrica di Norilsk, una città russa che si trova nella Siberia settentrionale, rilascia a seguito di un incidente circa 20.000 tonnellate di carburante e lubrificanti. I responsabili non riescono a contenere la perdita e così il carburante raggiunge le acque del fiume Ambarnaya, uno dei principali fiumi artici del paese. E minaccia di andare anche più in là, finendo per sfociare nel mare di Kara.
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Norilsk fa 100mila abitanti e si trova a meno di 300 km dal circolo polare artico. Gli effetti del disastro ambientale di Norilsk, però, si possono far sentire molto più lontano, trascinati dalle acque dell’Ambarnaya, in tutto il sistema idrico Norilo-Pyasinsky. Le prime stime parlano di decenni necessari per ripristinare l’equilibro ecologico della regione.
Pochi giorni dopo, il capo di Nornickel Potanin era apparso in tv insieme a Putin. Un siparietto che a qualcuno ha ricordato le vecchie usanze sovietiche di trasmettere urbi et orbi le parole di contrimento del colpevole di turno. Putin in quell’occasione ha criticato aspramente Potanin, che ha la quota di maggioranza delle azioni del più grande produttore al mondo di palladio. E, incidentalmente, è anche uno degli oligarchi più potenti della Russia, ai quali si appoggia Putin per tenere salde le redini del paese.
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L’incidente non ha precedenti nella storia dell’Artico russo. Secondo Oleg Mitvol, l’ex vice capo della agenzia ambientale russa, il lavoro di ripristino della regione potrebbe costare fino a 100 miliardi di rubli, cioè 1,5 miliardi di dollari e potrebbe durare tra i 5 e i 10 anni.