Rinnovabili • Direttiva Qualità Dell’Aria (AAQD): in vigore i nuovi standard UE

In vigore la nuova Direttiva UE sulla Qualità dell’Aria: cosa cambia

La Ambient Air Quality Directive (AAQD) ha ricevuto il via libera dal Consiglio UE con la sola astensione di Malta. I limiti al 2030 per i principali inquinanti atmosferici vengono abbassati. Prevista più flessibilità per i Ventisette (deroghe fino a 10 anni)

Direttiva Qualità Dell’Aria (AAQD): in vigore i nuovi standard UE
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Nuovi livelli massimi per le principali sostanze inquinanti come polveri sottili, ossidi di azoto (NOx) e biossido di zolfo (SO2). Più vicini alle raccomandazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). Rispetto a quelli in vigore oggi, più che dimezzati. Ma anche più flessibilità ai paesi membri nell’applicazione delle nuove regole sull’inquinamento atmosferico. Con possibili deroghe anche di 10 anni. Sono le novità introdotte con la revisione della Direttiva Qualità dell’Aria (AAQD), approvata in via definitiva dal Consiglio UE il 14 ottobre. Solo Malta si è astenuta; l’Italia ha votato a favore.

Direttiva Qualità dell’Aria (AAQD): i nuovi limiti per gli inquinanti

La nuova Direttiva AAQD (Ambient Air Quality Directive) aggiorna la normativa europea in materia di inquinamento atmosferico. La novità principale riguarda l’introduzione di soglie massime significativamente più basse per i principali inquinanti.

Nello specifico, la direttiva UE sulla qualità dell’aria stabilisce dei livelli massimi (orari, giornalieri, annuali) per i seguenti inquinanti:

  • anidride solforosa,
  • biossido di azoto e ossidi di azoto,
  • particolato (PM10 e PM2,5),
  • benzene,
  • monossido di carbonio,
  • arsenico,
  • cadmio,
  • piombo,
  • nichel,
  • benzo(a)pirene
  • ozono nell’aria ambiente.

I nuovi limiti sono riportati nella tabella seguente:

InquinantePeriodo di riferimentoValore limite
PM2,51 giorno25 μg/m3 (non superabile più di 18 volte/anno)
Anno civile10 μg/m3
PM101 giorno45 μg/m3 (non superabile più di 18 volte/anno)
Anno civile20 μg/m3
Diossido di azoto (NO₂)1 ora200 μg/m3 (non superabile più di 3 volte/anno)
1 giorno50 μg/m3 (non superabile più di 18 volte/anno)
Anno civile20 μg/m3
Diossido di zolfo (SO₂)1 ora350 μg/m3 (non superabile più di 3 volte/anno)
1 giorno50 μg/m3 (non superabile più di 18 volte/anno)
Anno civile20 μg/m3
BenzeneAnno civile3,4 μg/m3
Monossido di carbonio (CO)Massima media giornaliera su 8 ore10 mg/m3
1 giorno4 mg/m3 (non superabile più di 18 volte/anno)
1 ora30 mg/m3
Piombo (Pb)Anno civile0,5 μg/m3
Arsenico (As)Anno civile6,0 ng/m3
Cadmio (Cd)Anno civile5,0 ng/m3
Nichel (Ni)Anno civile20 ng/m3
Benzo(a)pireneAnno civile1,0 ng/m3

Nonostante l’abbassamento, i nuovi valori UE sono ancora più alti di quelli massimi consigliati dall’OMS. Ad esempio, il limite giornaliero per il PM2.5 in Europa è 25 μg/m3, mentr el’OMS suggerisce al massimo 15. I valori UE per l’NO2 sono doppi rispetto a quelli OMS. Per l’SO2 sono il 150% più alti.

Clausole di revisione

Un altro cambiamento importante introdotto con la AAQD riguarda le modalità di aggiornamento della legislazione UE. Entro il 31 dicembre 2030 e ogni 5 anni successivi, e più spesso se nuove e sostanziali scoperte scientifiche, come le linee guida riviste dell’OMS sulla qualità dell’aria, ne evidenziano la necessità, la Commissione UE dovrà riesaminare le prove scientifiche relative agli inquinanti atmosferici e ai loro effetti sulla salute umana e sull’ambiente.

Flessibilità

La Direttiva UE introduce molte clausole che permettono ai paesi membri di derogare dai nuovi obblighi. I Ventisette potranno chiedere di posticipare il raggiungimento dei livelli di qualità dell’aria di 5, 7 o 10 anni a seconda di alcune condizioni di partenza. In particolare, l’estensione di 10 anni (fino al 2040) riguarda quei paesi che dimostrano di non poter raggiungere i nuovi standard a meno di intervenire pesantemente sui sistemi di riscaldamento domestico, e allo stesso tempo che gli alti valori di inquinamento dell’aria dipendono da condizioni climatiche e orografiche particolari.

Insomma, è il caso dell’Italia – perlomeno, della Pianura Padana – che resta da anni in fondo alla classifica europea sulla qualità dell’aria proprio per i risultati delle regioni del Nord. L’UE ha aperto una nuova procedura d’infrazione contro l’Italia a marzo 2024 per i livelli di inquinamento registrati nel 2022.

Entro il 2028, i paesi membri che rischiano di non rispettare la direttiva dovranno presentare a Bruxelles un “piano b”: un piano d’azione dettagliato che spieghi come si intende rispettare, anche se in ritardo, la Direttiva Qualità dell’Aria (AAQD).

Più giustizia

L’altra grande novità riguarda l’ampliamento della possibilità di citare in giudizio gli Stati che non rispettano la direttiva. Essa garantisce un accesso equo e giusto alla giustizia per coloro che sono stati colpiti o potrebbero essere colpiti dall’attuazione della direttiva. Gli Stati membri sono tenuti a garantire che i cittadini abbiano il diritto di richiedere e ottenere un risarcimento quando la loro salute è stata danneggiata a causa di una violazione delle norme sulla qualità dell’aria stabilite nella AAQD.

Scarica la Direttiva AAQD

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About Author / Lorenzo Marinone

Scrive per Rinnovabili dal 2016 ed è responsabile della sezione Clima & Ambiente. Si occupa in particolare di politiche per la transizione ecologica a livello nazionale, europeo e internazionale e di scienza del clima. Segue anche i temi legati allo sviluppo della mobilità sostenibile. In precedenza si è occupato di questi temi anche per altri siti online e riviste italiane.